“Focolaio nel Basso Lodigiano, ma non c’è pandemia”. Contagi nel Cremonese e nel Pavese

22 Febbraio 2020 16:27

“Abbiamo la conferma che l’area del basso lodigiano è centro di un focolaio. Possiamo dirlo in maniera abbastanza certa, tutte le situazioni di positività hanno avuto contatti nei giorni 18 e 19 con il pronto soccorso e l’ospedale di Codogno”. Lo ha detto l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, facendo il punto sulla situazione del coronavirus in Lombardia. “Non è una situazione di pandemia, per ora non ci sono motivi perché nel resto della regione vengano prese misure di alcun tipo dal punto di vista sanitario” ha proseguito Gallera.

L’emergenza sanitaria in Lombardia è elevata: 39 i casi di contagio accertati, una donna deceduta che  si aggiunge all’anziano morto in Veneto. “Le nuove infezioni da coronavirus registrate in Lombardia sono tutte riferibili al territorio di Codogno e del Lodigiano” ha sottolineato in Governatore della Lombardia Attilio Fontana. Ai contagiati del basso lodigiano se se sono aggiunti altri, sempre in Lombardia: sette casi nel Cremonese, due a Pieve Porto Morone in provincia di Pavia. Si tratta di due medici, marito e moglie, ricoverati al policlinico San Matteo; il marito opera come medico di base nel pavese, la moglie è una pediatra che lavora nella zona di Codogno.

Le misure di sicurezza sono scattare nei vari comuni coinvolti: invito a restare a casa e a non uscire dalla cintura di sicurezza, chiusura delle scuole, sospensione di attività sportive, ricreative e ludiche, chiusura dei locali pubblici.

Tre i casi accertati di positività al virus nell’ospedale di Piacenza: una 82enne residente a Codogno, un uomo di Maleo e l’infermiere da ieri in isolamento.

La donna, madre di uno dei contagiati iniziali, si era recata autonomamente ieri al pronto soccorso del Guglielmo da Saliceto ed era stata ricoverata nel Reparto Malattie infettive. Immediatamente, da parte dell’ospedale piacentino, sono partiti tutti i controlli: è stato accertato che la donna non è entrata in contatto con altri luoghi della città al di fuori del pronto soccorso. Dodici operatori sanitari entrati in contatto con la donna sono già stati posti in isolamento e sono già sottoposti a esami. L’infermiere piacentino che lavora al triage dell’ospedale di Codogno, che ha avuto contatto diretto con il paziente 1, era stato accompagnato nella notte in ospedale a Piacenza per febbre e tosse.

Negativi, invece, i test effettuati su una famiglia e su un altro paziente.

“E’ difficile fare previsioni in questo momento – ha spiegato il direttore generale dell’Asl piacentina Luca Baldino – ma per il momento abbiamo la certezza che non ci siano casi autoctoni di contagio sul nostro territorio”.

Rimangono fisse le indicazioni per chi presenta una sintomatologia riconducibile al coronavirus: non recarsi al Pronto Soccorso degli ospedali o negli ambulatori dei medici di famiglia, ma prendere contatto telefonico con il proprio medico di famiglia o, se non vi fosse questa possibilità, con il 118; oppure – per i cittadini piacentini – chiamare il numero dedicato 0523 317979, stasera e domani con orario prolungato 8.00/20.00”.

 

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