“Ho il Coronavirus: sto bene e non ho paura. Isolamento utile, ma noioso”
26 Febbraio 2020 04:16
Pensava di averla “scampata”, perché pur lavorando in Unilever, a Casalpusterlengo, si trova in un edificio diverso da quello di “paziente 1”. Invece ieri mattina è arrivata la telefonata dall’ospedale Sacco di Milano: “Il tampone al Covid19 è positivo”. Una brutta notizia, che però si è scontrata (e ha perso) contro l’entusiasmo e l’energia di un 25enne lodigiano. “Appena è squillato il telefono ho iniziato a sentire che sarei risultato contagiato al Coronavirus – spiega a liberta.it – ma per me davvero non è cambiato nulla: in quarantena ci eravamo già, purtroppo è scattato anche l’isolamento per me e per i miei familiari. Non possiamo uscire di casa, ma stiamo tutti bene, nessuno ha sintomi, io per primo”.
Le autorità gli hanno fatto ripercorrere tutto quanto fatto dai primi di febbraio: “Ovviamente sono stato in molti posti, non posso ricordarmi tutto e tutti coloro che ho incontrato. L’unico dato rilevante è che il 14 febbraio mi è salita la febbre a 39, l’ho curata come una semplice influenza ed è passata. Ora sto bene. Forse era quello l’impatto del Coronavirus sul mio corpo. Se è così, nulla di peggio di un “ciclone” classico, come negli anni scorsi”.
Eppure c’è grande timore per il possibile contagio: “Io mi sento di rassicurare tutti. Se davvero era quello, non è stato niente di drammatico. Se mi è scoppiata ora, devo dire che non ho sintomi e che sto bene. Capisco, però, che su un anziano o un soggetto debole posa avere conseguenze più pesanti”. Motivo per cui, nel Lodigiano, è scattata la zona rossa: “Sicuramente è utile, anche se poi vedo e leggo di altri Paesi che additano l’Italia e poi nemmeno fanno i tamponi. Noi siamo super controllati adesso ed è giusto così. Stare blindati in casa è noioso, ma utile: bisogna armarsi di pazienza e non farsi prendere da paure ingiustificate”:
L’aspetto più negativo? “Il 14 febbraio ero malato, adesso sono in isolamento: praticamente non ho più visto la mia fidanzata”.
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