I sindacati: “Tutelare la cooperazione, a Piacenza non ci sono lavoratori di serie B”
06 Marzo 2020 04:18
“Non possono esistere lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Chiediamo al governo nazionale e regionale che si dia pari dignità a tutti i territori, compreso quello piacentino”. È la richiesta delle segreterie provinciali dei sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, che esprimono forte insoddisfazione per le misure adottate sul fronte della cooperazione sociale nell’ambito dell’emergenza Coronavirus.
“Riteniamo che di fronte a questa allerta, con ordinanze restrittive e chiusura dei servizi e delle scuole, si debba prevedere una misura apposita per dare risposte alle migliaia di lavoratori e quindi di famiglie rimaste senza occupazione temporaneamente e conseguentemente senza stipendio”. I responsabili di categoria insistono: “In particolare ci riferiamo al settore della cooperazione sociale”, che a Piacenza è risultato “scoperto dalle norme previste nel decreto”. Una problematica che riguarda “le educatrici di nido, dei centri educativi, del sostegno e dell’integrazione scolastica, le assistenti e le oss nelle case di riposo, gli infermieri, insomma tutte le professioni che sono al centro della nostra vita. Occorre salvaguardare la loro retribuzione – prosegue la nota dei sindacati – già di per sè al di sotto delle medie nazionali, specie se rapportata all’importanza e alla delicatezza degli interventi a favore dei piu deboli, e mettere le aziende nella condizione di poter dare una risposta certa e priva di decurtazioni salariali”.
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