L’attività chirurgica dell’Ausl spostata alla Clinica Piacenza
12 Marzo 2020 14:01
Per garantire il trattamento dei pazienti di traumatologia e ortopedia, nonché di quelli di senologia, l’attività chirurgica dell’Ausl di Piacenza si sta spostando verso la Clinica Piacenza. Il servizio dunque prosegue, sia pure con delle varianti dovute all’emergenza sanitaria in atto.
Pietro Maniscalco, primario del reparto di ortopedia, spiega infatti che è stata spostata completamente alla Clinica Piacenza tutta l’attività traumatologica. “È stata un’azione complessa e non ancora terminata – dice – che si svolgerà in quattro giorni. Già da ieri i pazienti con patologie traumatiche che arrivavano al pronto soccorso sono stati ricoverati in clinica, naturalmente dopo che era stata esclusa la presenza di Coronavirus. Da domani cominceranno gli interventi chirurgici, mentre l’attività di pronto soccorso diretto inizierà da sabato e quella ambulatoriale da lunedì. Vi sarà un accesso dedicato ai pazienti ambulatoriali con visita ogni 20 minuti e un accesso diretto per i traumatizzati, che verrano valutati prima di accedere alla clinica”.
Anche Dante Palli, responsabile di chirurgia senologica, assicura che dalla prossima settimana si potrà ricominciare a operare in Clinica Piacenza. “C’è un numero sufficiente di sale operatorie e posti letto – dice – e possiamo garantire in clinica lo stesso livello di assistenza che siamo soliti garantire in ospedale”. C’è poi l’idea di creare una sinergia tra le varie strutture e i vari professionisti. “Abbiamo l’intenzione di creare un network chirurgico oncologico – spiega Patrizio Capelli, direttore del dipartimento delle Chirurgie dell’Ausl – sfruttando le conoscenze e le amicizie con professionisti di grande competenza e umanità, che operano in strutture localizzate in altre sedi e per così dire più ‘pulite’ dal punto di vista dell’epidemia di Coronavirus. Potranno trattare i nostri pazienti, cosa che oggettivamente a noi risulta attualmente impossibile. Mi riferisco ad esempio alle patologie oncologiche legate alla parte digerente, ai polmoni e alla ginecologia”.
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