Distribuzione mascherine a Piacenza, priorità a fasce deboli e anziani
11 Aprile 2020 16:06
Fasce deboli, over 65, destinatari dei buoni spesa. Sono alcune della categorie di persone identificate dal Comune di Piacenza come destinatari delle mascherine ricevute dalla Regione Emilia Romagna.
Sono circa 45mila quelle destinate al Comune di Piacenza, e l’amministrazione sta provvedendo a farle imbustare una per una prima di distribuirle.
Un quantitativo che non è in grado di soddisfare la copertura di tutta la popolazione della città e delle frazioni, e che quindi rende necessaria la definizione di priorità. Oltre a quelle categorie si aggiungono le famiglie con disabili o con minori seguiti dai servizi sociali, i residenti delle case popolari, e tutte quelle persone fragili o anziane che mostrano la necessità di ricevere una mascherina, perché non ce l’hanno e non sono nelle condizioni di procurarsela.
La distribuzione – che seguirà le linee guida della Regione e verrà svolta con il supporto della Protezione civile una volta che sarà terminato l’imbustamento, previsto per la fine della prossima settimana – sarà articolata, e passerà attraverso i centri di assistenza, la caritas, il telefono rosa, ma le mascherine saranno distribuite anche grazie alle parrocchie, alle farmacie, alle tabaccherie e ai negozi di vicinato, chiamati a prestare particolare attenzione alla clientela debole.
Dopo questa prima tranche l’assessore regionale Irene Priolo ha garantito al sindaco di Piacenza e presidente della Provincia, Patrizia Barbieri, che altre 100mila mascherine arriveranno per tutti i piacentini. Di queste una parte sarà destinata alla città.
“L’importante – è l’appello dei sindaco – è che questa distribuzione non venga intesa come un incentivo a uscire di casa, che rimane possibile solo nei casi di necessità previsti dai decreti governativi, ma soltanto un aiuto per chi ne fosse sprovvisto e un contributo ad aumentare la sensibilizzazione sulla necessità limitare i contagi”.
“Indossare sempre la mascherina deve diventare una abitudine – spiega l’assessore Paolo Mancioppi, un atteggiamento al quale ci dobbiamo abituare per le prossime settimane e forse anche per i prossimi mesi”.
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