Il dramma degli ambulanti: “Messi in ginocchio dalla crisi, come ripartiremo?”
21 Aprile 2020 03:28
“Come faremo a ripartire?”. Se lo chiede Davide Pasquali, storico ambulante dei mercati di Piacenza, Castel San Giovanni, Carpaneto, Lodi e Stradella da oltre trent’anni. Il suo comparto – e quello di altre migliaia di piccoli imprenditori – è stato messo in ginocchio dall’emergenza Coronavirus. “I prodotti acquistati per le vendite primaverili ed estive sarebbero serviti a sostenere le spese di affitto, utenze, assicurazioni, tasse, dipendenti, carburante ed eventuali imprevisti. Ora è tutto fermo. E sorge spontaneo domandarsi: come sarà possibile prepararsi per i mercati di autunno e inverno?”. Pasquali si fa portavoce di molti altri suoi colleghi: “Qualcuno si chiede in che modo si regolerà l’accesso ai mercati alla fine dell’allerta. Occorrerebbe casomai pensare a come si riuscirà a far tornare la gente tra gli stand…”. In questo periodo alcuni ambulanti allo stremo si sono organizzati con le consegne a domicilio, giusto per mettere una pezza alle perdite economiche sempre più consistenti. C’è persino chi teme l’estinzione di tanti operatori: la merce primaverile acquistata è impossibile da vendere, eppure bisognerà comunque pagarla al fornitore. Il rischio è che durante l’estate – o comunque al momento della ripresa – si lavorerà per estinguere i debiti e a fine anno il fatturato sarà inesistente. “Fateci ripartire – ribadisce Pasquali – con le dovute regole, il prima possibile”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE