Lezioni on line, allarme Caritas: “A Piacenza almeno 15 famiglie escluse”
03 Maggio 2020 04:10
Assenza totale di smartphone e connessione internet. Oppure un solo telefonino per tutta la famiglia, quando va bene. Indicatori della “povertà 2.0” che l’allerta coronavirus ha trasformato in un grave divario sociale tra i bambini che riescono a partecipare alle lezioni scolastiche virtuali e quelli che sono tagliati fuori del tutto. A Piacenza le famiglie escluse dalla didattica a distanza – per carenza di dispositivi tecnologici o condizioni di fragilità – sono circa quindici: è questo infatti il dato rilevato dalla Caritas diocesana del nostro territorio.
“Abbiamo effettuato una rilevazione sui quattrocento nuclei normalmente seguiti dai nostri servizi di assistenza per l’emergenza abitativa o le borse viveri – spiega il direttore dell’associazione di volontariato, Mario Idda – riscontrando una quindicina di casi in cui i minori in età scolastica, iscritti a istituti primari o secondari, non vengono coinvolti dai metodi d’insegnamento online. Si tratta in prevalenza di persone straniere residenti in città, provenienti dall’Europa dell’est e dal continente africano”.
Gli ostacoli maggiori nella partecipazione alla vita scolastica a distanza emergono soprattutto in “quindici famiglie individuate da Caritas – specifica Idda – con grossi problemi economici causati anche dall’emergenza coronavirus. Genitori che hanno perso il lavoro, oppure in attesa di ricevere la cassa integrazione ormai da settimane. Cittadini che non possono accedere agli ammortizzatori sociali. Operatori e magazzinieri della logistica dimenticati dalle aziende, perché avevano contratti a chiamata o a termine. Ecco, in queste tipologie di famiglie fragili si evidenzia la difficoltà dei figli a seguire le lezioni online. In molti casi c’è un solo telefonino per tutti, che viene utilizzato dagli adulti anche per comunicare con i parenti all’estero”.
La Caritas piacentina metterà a disposizione dei quindici nuclei indigenti tablet e smartphone per consentire ai più piccoli di collegarsi in remoto con gli insegnanti e i compagni di classe.
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