Furti e ricettazione, sgominata banda di sinti. Un arresto anche a Cadeo
12 Maggio 2020 10:30
Ho toccato anche la provincia di Piacenza l’operazione “Revenge” condotta dai carabinieri di Venezia, che ha permesso di sgominare una banda criminale dedita ai furti e alla ricettazione in diverse zone del Nord Italia e responsabile a vario titolo di associazione per delinquere, furto aggravato, ricettazione, indebito utilizzo di carte di pagamento, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e acquisto e vendita di arma con munizionamento.
All’alba di questa mattina, 12 maggio, nelle province di Venezia, Verona, Piacenza e Rovigo, circa 100 carabinieri dei Comandi provinciali interessati hanno eseguito otto misure di custodia cautelare, di cui sei in carcere e due agli arresti domiciliari (emesse dal Gip del tribunale di Venezia), nei confronti di altrettanti soggetti di nazionalità italiana di etnia sinti e di un marocchino.
Nella nostra provincia a finire in manette è stata una giovane di 23 anni, arrestata a Cadeo.
Sono inoltre in corso le perquisizioni domiciliari a carico dei soggetti arrestati e di altre 15 persone, tutte italiane, di cui quattro minorenni per cui procede la Procura per i minorenni di Venezia, indagate per gli stessi reati.
L’attività investigativa, condotta dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Venezia tra settembre 2018 e ottobre 2019 su appartenenti a comunità sinti residenti a Cavarzere (Venezia), Mestre (Venezia) e Verona, ha consentito di evidenziare gravi indizi di colpevolezza a carico degli arrestati per aver costituito un’associazione per delinquere dedita ai furti in abitazione e su automezzi in sosta, specie nei pressi di supermercati e cimiteri, delineando la responsabilità in ordine a oltre 100 fatti reato, commessi in numerose provincie di Veneto, Lombardia e Emilia Romagna, emergendo che nel periodo in esame vi sia stato un danno complessivo per oltre mezzo milione di euro ai danni delle vittime.
I militari sono inoltre riusciti a risalire al canale di ricettazione del materiale provento di furto, individuando un marocchino (residente in provincia di Padova), il quale destinava la refurtiva presso il proprio paese natale. E’ stato accertato l’indebito utilizzo delle carte di pagamento asportate nel corso delle azioni delittuose con prelievi per oltre 50mila euro. Durante le indagini è stata individuata e sottoposta a sequestro refurtiva per un valore di circa 100mila euro. E’ stato inoltre appurato l’acquisto di una pistola semiautomatica con relativo munizionamento da parte di un appartenente all’associazione criminale.
Gli accertamenti, in particolare, scaturiscono dalla denuncia sporta dalla compagna convivente di un appartenente al sodalizio criminale, attualmente domiciliata presso un centro antiviolenza in sede protetta, per maltrattamenti in famiglia maturati nell’ambito della stessa comunità sinti, a seguito di reiterati episodi di violenza subiti dalla denunciante ad opera del coniuge e dei suoi suoceri, tutti e tre appartenenti all’associazione a delinquere, anche mentre la stessa versava in stato di gravidanza.
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