Gestione dello stadio Garilli, il Piace si tira indietro. Bando deserto
13 Maggio 2020 10:52
E’ andato deserto il bando per la gestione dello stadio Garilli di Piacenza. Il termine per il deposito delle domande era stato fissato per giovedì 7 maggio e nessuno si è fatto avanti. Il 30 giugno scade l’attuale gestione che è in capo al Piacenza Calcio, unico soggetto che può garantire continuità. I vertici della società sportiva avevano anticipato il loro giudizio negativo sulle condizioni di gara ritenute economicamente troppo onerose. La conferma è arrivata anche dal direttore generale, Marco Scianò: “Avevamo già detto che era impossibile partecipare al bando, a queste condizioni”. Nel sottolineare che con il Comune, proprietario dell’impianto ci sono ottimi rapporti, Scianò fa sapere che la società cercherà un dialogo con l’amministrazione per arrivare a una soluzione compatibile con le difficoltà che già c’erano prima del Coronavirus e che, con lo scoppio della pandemia e il blocco dei campionati, sono “diventate ancora più pesanti”. Adesso, dunque, in spirito “propositivo con il comune si verificherà la possibilità di trovare una soluzione di reciproca soddisfazione, sia per l’amministrazione che ha la proprietà di una struttura onerosa, sia per noi che senza la disponibilità di un impianto non possiamo iscriverci al campionato”.
Andrà dunque riproposta la procedura di affidamento. Il bando prevedeva la concessione di durata triennale, con opzione di rinnovo per ulteriori tre anni e successiva proroga tecnica di sei mesi. Il valore stimato della concessione è di 890.164 euro (Iva esclusa) per il primo triennio, che nell’intero periodo, comprensivo dell’eventuale rinnovo e della proroga tecnica (sei mesi), sale a quasi 2 milioni di euro (1.928.688). L’aggiudicatario è previsto che versi al Comune un canone “ricognitorio” del valore simbolico di mille euro all’anno, stessa cifra della concessione in scadenza (fatte salve le offerte in rialzo in sede di gara). La procedura di gara stabiliva un’aggiudicazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa: in palio fino a 100 punti, 80 dei quali sulla base dell’offerta tecnica e 20 di quella economica.
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