Parrucchiera fuori dal coro: “Niente fretta, si riapra quando è possibile”
14 Maggio 2020 03:32
“Abbiamo abbassato le saracinesche per due mesi e mezzo, possiamo aspettare altre due settimane senza problemi…”. Silvia Vettorello, parrucchiera di Travo, è una voce fuori dal coro: mentre tanti altri suoi colleghi scalpitano per riaprire, lei invita a mantenere la calma. “Non serve avere fretta, bisogna rialzare le saracinesche solo se ci sono davvero le condizioni di sicurezza. Ad oggi, tra l’altro, le istituzioni non hanno ancora definito linee guida precise per i saloni d’acconciatura”. In questo periodo il settore – già di per sé penalizzato – è stato ulteriormente colpito dal fenomeno dell’abusivismo: “Purtroppo qualche parrucchiere ha continuato a svolgere l’attività casa per casa, nonostante lo stop forzato. E’ un’azione rischiosa per la salute e ingiusta per noi regolari messi in ginocchio dall’emergenza”.
Come nel resto della provincia, a Travo i clienti non vedono l’ora di potersi tagliare i capelli: “La richiesta è alta – conferma Vettorello – ma ripeto: non corriamo troppo”. Il suo appello alla prudenza nasce anche dall’esperienza vissuta in famiglia con il Coronavirus, un nemico invisibile che potrebbe risvegliarsi al minimo passo falso: “Mio marito ha attraversato diciassette giorni di infezione davvero pesanti”.
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