“Mini gruppi con educatori e test sanitari: gli asili nido devono ripartire”
16 Maggio 2020 03:23
“Riaprire gli asili nido con mini-gruppi formati da un educatore ogni tre bambini”. Lo propone Stefano Borotti, direttore della cooperativa piacentina Unicoop, realtà che gestisce 13 strutture per l’infanzia (0-3 anni) in dieci comuni diversi del nostro territorio, con circa trecento bambini iscritti e 74 operatori ad oggi tutti a casa in cassa integrazione (compresi coordinatori e personale ausiliario). “Ma la riattivazione degli asili nido comporterebbe grandi vantaggi. Lunedì incontreremo l’assessore al welfare Federica Sgorbati e tutti i gestori privati per valutare gli scenari futuri”.
“Sia chiaro, nulla sarà più come prima – specifica Borotti -. Gli asili nido dovranno trasformarsi. Detto questo, però, la loro riapertura immediata consentirebbe di far tornare al lavoro una gran mole di educatori che ora si trovano in cassa integrazione, e che quindi non sarebbero più a carico dello Stato. Inoltre, il governo sta investendo molti soldi sul bonus baby sitter, un beneficio economico messo a disposizione con il decreto Cura Italia per aiutare i genitori a fronteggiare il periodo di restrizioni previsto a causa dell’allerta da coronavirus. Eppure, se invece si puntasse sulla riapertura degli asili nido, si potrebbe beneficiare di presidi educativi già messi a bilancio dalle amministrazioni comunali, senza alcun esborso ulteriore”.
“MINI-GRUPPI CON EDUCATORI, RIPARTIAMO SUBITO DA QUI” – Le strutture per l’infanzia sarebbero luoghi sicuri nella “fase due” dell’emergenza sanitaria, o almeno ne è certo Borotti: “Le famiglie hanno bisogno degli asili nido, perché le mamme tornano al lavoro e i figli non possono restare soli. E i bambini necessitano di riprendere il loro percorso educativo insieme agli operatori che li avevano affiancati fino allo scoppio dell’epidemia. Tutto ciò si potrebbe fare fin da subito con mini-gruppi nelle sedi, per esempio un educatore ogni tre allievi. Parliamo di ambienti iper-igienizzati, dotati di aree verdi all’aperto e professionisti che conoscono le abitudini dei piccoli. I mini-gruppi con gli educatori, ora non consentiti dalla legge, sarebbero un’opportunità sicura e utile per le famiglie. Ai sindaci dei dieci comuni piacentini in cui gestiamo gli asili nido – conclude il direttore di Unicoop – chiediamo l’emanazione di un protocollo per la sorveglianza sanitaria dei nostri operatori con tamponi e test sierologici costanti. Dobbiamo riprogettare il futuro, anzi il presente. Il sistema pubblico faccia la sua parte”.
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