Famiglie in difficoltà che non chiedono aiuto per dignità: “Unire le forze per aiutarle”
28 Maggio 2020 18:38
Sono tante le famiglie piacentine che, oltre al dolore per la perdita di un proprio caro, stanno facendo i conti anche con una situazione economica drammatica. E chi non si è mai rivolto ai Servizi sociali fatica a chiedere aiuto.
Parte da qui la richiesta del sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri di “unire le forze” e di mettere in campo una serie di azioni per aiutare la città a rialzarsi, dopo l’emergenza Coronavirus. Barbieri ha parlato alla commissione consiliare che si è riunita oggi, 28 maggio, in Municipio. “Dobbiamo assumere un impegno comune per trovare le migliori soluzioni per i temi emergenti che il Covid-19 ha lasciato dietro di sé – ha spiegato il primo cittadino – oggi iniziamo un percorso di confronti che andranno avanti per tanto tempo. In previsione di una possibile seconda ondata di contagi l’attenzione deve restare alta sia sotto il profilo sanitario ma anche economico. Le prime risposte concrete devono andare ai bisogni più urgenti”. Il Patto per il lavoro sottoscritto con i sindacati e le parti sociali è stato il primo passo in questa direzione: “Le categorie economiche e le associazioni si sono messe insieme e stanno producendo un documento con una sintesi delle necessità del territorio – ha aggiunto il sindaco – hanno anche avanzato la richiesta di poter incontrare parlamentari e consiglieri regionali in un’audizione per presentare le loro esigenze e necessità”.
Il tema del sociale resta il più critico: “Stiamo lavorando con la Fondazione di Piacenza e Vigevano e con la Curia e mi auguro che si facciano avanti anche gli istituti bancari per intercettare le famiglie che, per questioni di dignità, restano nell’ombra, nonostante si trovino in gravi difficoltà economiche dovute alla perdita del lavoro o alla chiusura delle attività”, ha sottolineato Barbieri.
Al centro dell’attenzione anche le donne, chiamate oggi a ricoprire un ruolo ancora più difficile dovendo conciliare più che mai le esigenze lavorative con quelle familiari. “Noi siamo pronti a riaprire i nidi, ma non abbiamo ancora a disposizione le linee guida. Intanto l’avvio dei centri estivi vuole proprio essere un aiuto per le famiglie ma anche un modo per aiutare i bambini a superare un trauma attraverso il gioco”, ha spiegato il sindaco.
Mauro Saccardi (Gruppo Misto) ha chiesto concretezza: “Si parla molto ma non si è ancora deciso nulla e qui il tempo passa – ha sottolineato il capogruppo – in attesa dei soldi dalla regione e dallo Stato agiamo a livello locale abbassando le tasse comunali”.
Lorella Cappucciati (Lega) si è fatta portavoce dei malumori degli esercenti: “Chiedo che non vengano fatte multe ai commercianti o agli esercizi commerciali per comportamenti che non dipendono totalmente da loro. Si potrebbe adottare il sistema del richiamo”.
Massimo Trespidi (Liberi) ha chiesto “maggiore attenzione verso le donne, che oggi devono conciliare lavoro e figli e non sanno come fare” e poi interventi economici più cospicui per chi è stato costretto a interrompere l’attività durante il lockdown, i 600 euro dell’Inps sono elemosina – ha spiegato il consigliere comunale.
Roberto Colla e Gianluca Bariola ( Piacenza più Rizzi e con Rizzi la Piacenza del futuro) hanno presentato una proposta che passa attraverso quattro verbi: “favorire, stimolare, promuovere, accompagnare”.
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