“Al via il restauro del Cristo Redentore sul Penice per i 120 anni dalla prima posa”
02 Giugno 2020 03:38
Centovent’anni dopo la statua del Cristo Redentore tornerà a risplendere in tutta la sua bellezza sulla vetta del monte Penice. L’antico santuario di Santa Maria ha infatti ottenuto i permessi per il restauro dello storico monumento in bronzo. “Abbiamo avviato le pratiche per i lavori di sistemazione – spiega il rettore don Silvio Pasquali –. L’opera venne posizionata sull’Appennino piacentino nell’ottobre del 1900 e vorremmo riportarla al suo massimo splendore entro pochi mesi, esattamente nell’ottobre del 2020. Centovent’anni dopo la prima posa, quindi”. L’intervento ha un costo di circa 20mila euro, a carico del piccolo santuario nel Comune di Bobbio: i cittadini possono sostenere le spese attraverso una donazione al codice iban IT41R06230 6519000 0000963666 (Crédit Agricole).
“La statua è fortemente deteriorata da intemperie e atti vandalici – aggiunge don Pasquali -. Il restauro conservativo, atteso da tempo, verrà avviato a breve”. Il progetto è dell’architetto Silvia Giorni, affiancata dai restauratori Micaela Bertuzzi per la parte bronzea e Alessandra D’Elia per il basamento. Il Cristo Redentore del monte Penice verrà staccato dal piedistallo con un’autogru e trasportato nell’officina dell’arsenale di via Castello a Piacenza, dove si provvederà alla riqualificazione tecnica.
STATO DI CONSERVAZIONE – La relazione dell’architetto riassume i danni riportati dal monumento: “Priva di alcuna protezione, la statua è stata esposta agli agenti atmosferici e ad atti vandalici, forse anche all’impatto di alcuni proiettili, che hanno causato deformazioni, buchi e fessure nelle componenti di veste, nuvola, mano sinistra e fronte del Cristo […] La causa di degrado principale è imputabile ad azioni teppistiche che hanno provocato l’infiltrazione di acque meteoriche stagnanti all’interno dell’opera, con la conseguente ossidazione della struttura portante e dei bulloni. Tutta la superficie risente della mancanza di manutenzione protratta nel tempo, aggravata dalla collocazione all’aperto”.
STORIA DEL CRISTO REDENTORE – La scultura risale al 1900, quando Papa Leone XIII cercò di rilanciare la presenza attiva della Chiesa nella vita pubblica per contrastare la propaganda anticlericale e recuperare l’influenza morale del cattolicesimo sulla popolazione. In quest’ottica, quindi, il Sommo pontefice decise di realizzare diciannove monumenti dedicati al Cristo Redentore, collocati su altrettante cime montane del territorio italiano (compresa la vetta del Penice) per celebrare i diciannove secoli di cristianità.
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