Ripartenza, le associazioni di categoria: “Semplificazione, velocità, sgravi fiscali”
05 Giugno 2020 16:12
Presentazione nel pomeriggio di venerdì 5 giugno – organizzata dalla Provincia di Piacenza a parlamentari e consiglieri regionali piacentini, alcuni presenti nell’aula consiliare altri collegati online – dei documenti di sintesi delle proposte delle associazioni di categoria relativamente alla ripartenza economica sviluppati nei tavoli di confronto attivati nelle ultime settimane.
“Le risposte ci vogliono subito perché abbiamo bisogno di una ripartenza veloce – ha spiegato il presidente della Provincia Patrizia Barbieri -. Fondamentale è la condivisione dei progetti, per lavorare con obiettivi comuni”.
Assente a causa di altri impegni il ministro Paola De Micheli, che si è resa disponibile per un ulteriore incontro di riflessione. Presenti anche due sindaci – Romeo Gandolfi e Luca Quintavalla – in rappresentanza di tutti i Comuni della Provincia.
Il messaggio comune delle varie categorie economiche piacentine e rivolto ai rappresentati politici regionali e nazionali è quello di intercedere affinché Piacenza – assieme alle altre province che maggiormente hanno sofferto le chiusure indotte dal lockdown – possa essere oggetto di particolari e mirate attenzioni a livello governativo.
“Su una disponibilità di investimenti per 352 milioni, abbiamo identificato progetti cantierabili da oggi fino a fine anno per 75 milioni – ha illustrato il direttore generale della Provincia Vittorio Silva, e sono relativi alla viabilità (34 milioni) ed edilizia scolastica (19 milioni)”.
“Sia veramente un rilancio economico e non una guerra tra poveri” ha spiegato Claudio Bassanetti di Confindustria, che ha evidenziato l’urgenza di elementi per rilanciare il prima possibile l’economia piacentina, come l’edilizia pubblica (relativamente a efficientamento energetico, revisione antisismica delle scuole) e mobilità. “Poi – spiega – sarà necessario parlare con la politica per i progetti a lungo termine”.
Concorde Enrica Gambazza di Cna sulla necessità di semplificazione, di riduzione fiscale e di linee di credito. “Abbiate il coraggio di chiedere a gran voce di mettere Piacenza (e le altre provincie che hanno subìto maggiormente l’emergenza da coronavirus) al primo posto delle priorità” è l’invito conclusivo di Gambazza.
Commercio, turismo e servizi sono stati rappresentati da Alberto Malvicini di Confcommercio, che oltre a sottolineare la necessità di taglio della tassazione, ha rimarcato le difficoltà di bar e ristoranti che si devono confrontare con i timori della popolazione a tornare a frequentare i locali. “E’ difficile parlare di investimenti in questo momento – dice – e c’è bisogno di bandi che servano per sostenere le spese e la gestione delle attività. Altrimenti il rischio è di perdere numerosi esercizi”. Malvicini ha anche sostenuto la necessità di progetti di rilancio del turismo enogastronomico.
“Il mondo agricolo non si è mai fermato, ma ci sono situazioni drammatiche come agriturismi e i settori vitivinicoli e florovivaistici” ha spiegato Marco Casagrande, direttore di Confagricoltura Piacenza, in rappresentanza delle categorie di settore, che ha ribadito la necessità di semplificazione e ha focalizzato le emergenze su tassazione, contribuzione e manodopera. L’importanza di avere liquidità economica è stata rimarcata dal direttore di Coldiretti Claudio Bressanutti, che ha messo in evidenza l’importanza che il settore agricolo ha avuto nel sostentamento alimentare durante il lockdown.
Terminate le presentazioni dei rappresentanti di categoria è stata la volta degli esponenti politici piacentini.
“La liquidità è importante – ha spiegato Pier Luigi Bersani – ma ancor di più lo è il rilancio del lavoro. Bisogna investire sulle imprese. La Regione deve fare da snodo con i grandi investitori – ha proseguito – per il rilancio del territorio. A partire dal potenziamento della banda larga. Piacenza deve fare rete con le altre province che hanno sofferto maggiormente – ha concluso – per intraprendere azioni comuni di natura industriale, agricolo e commerciale; oltre al sanitario”.
Ex-laboratorio Pontieri, tangenziale di Castel San Giovanni, ex ospedale militare e altre iniziative locali sono le priorità a medio termine identificate da Tommaso Foti per dare respiro all’economia piacentina per qualche anno”.
Mobilità, in modo particolare a idrogeno, sono una delle vie identificate da Pietro Pisani per uscire dalla crisi, oltre a investimenti in agricoltura relativi alla irrigazione.
“La tassazione è troppo alta – ha confermato Elena Murelli – e abbiamo chiesto al governo Conte una riduzione e slittamento delle tasse, oltre alla semplificazione della burocrazia, soprattutto per andare a costruire in fretta l’ospedale di Piacenza”.
“Fondamentale fare squadra per Piacenza anche dopo che l’emergenza Covid sarà terminata” spiega Matteo Rancan, secondo il quale quello che si sta verificando nel piacentino in termini di collaborazione tra le varie forze politiche e associazioni di categoria, non sta succedendo da altre parti.
Una visione condivisa da Katia Tarasconi che, dice, “il momento è talmente complicato che farò del mio meglio affinché buona parte delle proposte vengano portate avanti insieme per il bene del territorio”.
“Sono convinta che questa concertazione produttiva debba andare avanti – è l’intervento di Valentina Stragliati – e Piacenza finora ha ricevuto poco. I tempo sono stretti ma Piacenza deve ricevere di più. Dobbiamo lavorare assieme – dice rivolta agli altri consiglieri regionali – per portare a casa il più possibile. Anche alzando la voce verso le istituzioni”.
“Siamo stati dimenticati e questa è una opportunità da cogliere per far valere le nostre ragioni – è l’opinione di Giancarlo Tagliaferri -. Lasciamo da parte le polemiche per andare avanti insieme”.
I progetti per la ripartenza
Confagricoltura Coldiretti Cia
Commercio turismo e servizi
Ricominciamo da Piacenza.
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