Salute mentale dopo il Covid: “Incremento di stati d’ansia e depressione”
11 Giugno 2020 13:11
Ricadute dell’isolamento, riduzione della socialità e lutti in famiglia. Il dipartimento di salute mentale dell’Asl di Piacenza è pronto a fare i conti con tutte queste ripercussioni del lockdown da Coronavirus. Lo spiega il direttore Silvia Chiesa, che negli ultimi tre mesi ha guidato gli operatori del reparto – in città e provincia – nel difficile compito di mantenere i contatti con le fasce di popolazione più fragili dal punto di vista psicologico, pur in un contesto di assoluta esigenza di distanziamento sociale. “In questa Fase due – osserva Chiesa – ci sarà un incremento degli stati d’ansia e depressivi, come veri e propri disturbi post-traumatici da stress. E per quanto riguarda l’organizzazione del dipartimento bisognerà concentrarsi sull’ulteriore miglioramento dell’assistenza domiciliare”.
Il dottor Corrado Cappa, responsabile dell’unità operativa di riabilitazione psichiatrica, si sofferma anche su un altro aspetto: “Adesso i professionisti della salute mentale e i servizi sociali devono prevenire l’emersione di nuove fragilità derivate dalle condizioni di povertà e dissesto sociale in seguito all’allerta Covid”.
In totale il dipartimento ospedaliero si occupa di oltre 11mila pazienti tra minori e adulti, con 750 ricoveri all’anno.
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