Oncologia: “Meno pazienti visitati ma più cure”. Trapianti di midollo osseo in aumento
16 Giugno 2020 13:18
Nel mese di marzo tra tante vite che spegnevano a causa del Coronavirus, ci sono pazienti che sono stati salvati da altre malattie. Il direttore del Centro Trapianti di midollo osseo di Piacenza, Daniele Vallisa, ricorda con emozione la sera in cui era in attesa dell’arrivo delle cellule per il trapianto di midollo osseo per un paziente. A trasportarle era il Nucleo operativo di protezione civile Nopc specializzato in questi trasporti. “Mi hanno chiamato da Fiumicino quando stavano partendo – ricorda Vallisa – e dopo poco più di tre ore erano già qui a Piacenza perché in autostrada non c’era nessuno. In quei giorni si viaggiava solo per l’emergenza e in questo caso per salvare una vita”. Vengono ancora i brividi a ripensare a quel periodo di dolore e speranza. L’attività dei reparto di Oncologia ed Ematologia è cambiata in quei mesi con l’intenzione di evitare rischi per i malati più fragili. “L’attività non si è mai fermata – ha spiegato Luca Baldino, direttore dell’Azienda sanitaria di Piacenza – i dati sia di Ematologia che Oncologia mostrano che si è lavorato anche di più”.
Di vite ne ha salvate tante il dottor Luigi Cavanna, direttore del Dipartimento di Oncologia che per primo è entrato nelle case dei pazienti malati di Coronavirus con le Usca, unità speciali di continuità assistenziale, visitando i malati e indicando la terapia da seguire. Nel frattempo l’attività del suo reparto è proseguita. “Le linee guida a tutela dei malati oncoematologici nel periodo dell’emergenza sono state emanate dal Ministero, dalla Regione e dall’Ausl di Piacenza e dalle società scientifiche. Indicavano che se un paziente ha una malattia indolente e può aspettare, meglio rimandare la visita in ospedale per evitare rischi. I controlli si possono fare con il triage telefonico – ha dichiarato Cavanna -. Rispetto allo scorso anno in Oncologia sono stati visti 160 pazienti in meno ma sono aumentate le terapie somministrate sia con chemioterapia endovena (+4,3%) che orale (+16%9. Quindi, come da direttive, meno pazienti visti ma più cure”.
I trapianti di midollo osseo nei primi cinque mesi all’ospedale di Piacenza sono stati 24, in un anno il totale, in genere, è 40. Dieci le donazioni arrivate, sei da parenti, quattro dal registro mondiale dei donatori. “C’è chi ha donato nel pieno dell’emergenza e questo è un messaggio molto positivo” ha concluso Vallisa.
La Casa della Salute di Bettola al momento è l’unica in cui si effettua la chemioterapia. “Stiamo valutando di estendere il servizio anche ad altre Case della Salute” ha dichiarato Baldino.
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