Assalto alla Caritas. Ma c’è chi ce l’ha fatta: “Assunto durante il lockdown”
27 Giugno 2020 04:04
“Ogni giorno ascoltiamo le esperienze di cittadini che hanno perso il lavoro a causa della crisi epidemiologica, oppure stretti nella morsa di un lungo periodo di cassa integrazione che incrementa le complicazioni economiche”. La nuova trincea della battaglia anti-Covid è in via Giordani, nel centro d’ascolto della Caritas di Piacenza: da qui passano molte richieste d’aiuto dei “nuovi” poveri.
“In questo momento è complicato stabilire i numeri dell’emergenza sociale – spiega l’operatrice Chiara Incorvaia – stiamo ancora capendo la dimensione del fenomeno. Senza dubbio, però, le situazioni di difficoltà economica si sono moltiplicate. Il telefono dello sportello continua a squillare”.
L’esigenza di aiuti alimentari s’intreccia al disagio lavorativo. E la complessità dell’assistenza sociale aumenta giorno dopo giorno: “Qualcuno è rimasto disoccupato e ha dovuto lasciare la propria abitazione in affitto”. Ma ci sono anche esempi positivi, di chi ce l’ha fatta nonostante tutto. È il caso di Rosario Giunta, 34 anni, che si è affidato alla Caritas di Piacenza qualche mese fa: “Ho perso il lavoro e sono rimasto a mani vuote. Anche sul piano affettivo ho subito una grossa delusione, perché l’idea di andare a convivere è tramontata. Non sapevo più cosa fare, la Caritas era la mia ultima spiaggia. E da qui sono ripartito, prima entrando nel dormitorio di via Giordani e poi in un alloggio in città sempre fornito dall’associazione. Finalmente a marzo, all’inizio della pandemia, una ditta di nettezza urbana mi ha assunto con un contratto di un anno. La mia vita è ricominciata, nonostante la crisi da Coronavirus”.
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