“Un marchio per valorizzare la lavanda di qualità dell’Alta Val Nure”
27 Giugno 2020 04:32
Da quattro anni a Cassimoreno di Ferriere sono coltivati a lavanda sette appezzamenti di terreno. Si tratta, in totale, di 6mila piantine che in questi giorni raggiungeranno il massimo della fioritura, appagando la vista con il loro gradevolissimo colore violetto e l’olfatto con l’intenso e inconfondibile profumo. Ad occuparsene è la famiglia Passeri che, pur abitando in città, trascorre i mesi estivi e il tempo libero in Alta Val Nure dedicandosi con passione a questa attività. L’azienda agricola è denominata “Il Melisseo”. Il titolare, Alessandro, coltiva semi oleosi, si occupa di apicoltura e ha nei suoi progetti quello di creare un brand dell’Alta Valnure legato alla lavanda pura al 100%.
Un marchio di qualità che potrebbe vedere la luce con la collaborazione della categoria dei farmacisti o degli erboristi. Alessandro è molto orgoglioso della sua coltivazione di Lavanda Vera (Lavandula Angustifolia) che ha il suo habitat tra i 400 e i 1.200 metri di altitudine (a differenza di quella ibrida, che cresce anche a quote più basse) e da cui ricava olio essenziale (tante e note sono le sue proprietà benefiche per la salute), idrolato (acqua profumata lenitiva, rilassante e tonificante), oleoliti, fiori secchi per cosmesi ed anche per usi alimentari. Prodotti di estrema qualità che, a causa di uno scoglio legislativo, non possono però essere venduti al consumatore finale.
La famiglia Passeri è convinta che l’attività “potrebbe portare lavoro e quindi reddito, contrastare lo spopolamento e limitare l’avanzamento della boscaglia, oltre a richiamare turismo come una piccola Provenza”. “Per farlo occorrerebbe iniziare un’attività di ricerca e sviluppo, marketing e vendita – osservano Alessandro e Angelo Passeri – ma si dovrebbe anche meccanizzare e velocizzare la coltivazione nel pieno rispetto della natura. Ed ancora incrementare la messa a dimora, allestire laboratori professionali e creare un brand qualitativo dell’Alta Val Nure imperniato solo sulla natura e sulla qualità che potrebbe essere realizzato con la collaborazione di un erborista o un farmacista, un professionista che avesse desiderio di unirsi a noi e di darci una mano a livello fitoterapico visto che noi siamo praticamente agricoltori”.
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