I sindacati dei pensionati: “Un piano di prevenzione in vista di una nuova ondata di contagi”
11 Luglio 2020 16:25
Rafforzare il welfare nelle comunità locali, in particolare per quanto riguarda l’assistenza e la cura degli anziani: il tutto, nell’ottica di un’eventuale seconda nuova ondata di contagi da Coronavirus. I pensionati piacentini “non ci stanno ad aspettare quello che potrebbe accadere a settembre” e chiedono una “ripresa delle contrattazioni nei Comuni”.
“Le risorse – secondo Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Stu 1 Piacenza Pensionati – iniziano ad essere disponibili, occorre dunque porre particolare attenzione a come vengono usati i soldi che arrivano dalla Regione Emilia Romagna. In particolare, si avanza la proposta di costituire un tavolo di lavoro socio sanitario in ambito provinciale, coordinato dalla Provincia di Piacenza, aperto alle amministrazioni comunali facenti capo ai distretti, alle autorità del territorio, alle rappresentanze degli ordini professionali dei medici e del personale socio-sanitario, alle associazioni e quegli enti che possono essere interessati ad affrontare eventuali situazioni di ritorno dell’epidemia virale. In tale sede occorrerebbe predisporre un piano condiviso di prevenzione e di allerta in caso di ricaduta epidemiologica. In prima linea dovranno essere le case della salute, (coinvolgendo soprattutto i medici di famiglia) secondo protocolli sanitari emessi dalle autorità competenti, per prevedere un’adeguata assistenza sanitaria in tutte le Case della salute durante le ore diurne. In modo che mettano a disposizione personale medico-sanitario per la cura e l’assistenza al proprio domicilio di eventuali casi, si tratta infatti di potenziare l’assistenza al proprio domicilio a favore delle persone anziane. Ma anche la riapertura dei Centri diurni potrà comunque essere utile per aiutare anziani in situazione di necessità. Soprattutto devono essere riorganizzate, e messe in sicurezza, nel pieno rispetto di tutte le normative regionali in materia, le strutture nelle quali si sono presentati casi di Covid-19, cioè strutture per anziani non in condizione di autosufficienza (Cra) e case di riposo per anziani (Rsa). Vanno messe sotto osservazione anche a proposito delle rette che vi si pagano”.
Infine, per quanto riguarda la contrattazione con i comuni, i pensionati piacentini, chiedono, a partire dei comuni principali, di dare concretezza ad una serie di interventi a favore dell’infanzia, dei disabili, delle situazioni sociali di disagio o a rischio esclusione sociale, particolarmente se coinvolgono famiglie (in primis, interventi per il diritto alla casa).
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