L’Asl: “Accessi in diminuzione e tempi di attesa in calo al Pronto soccorso”
16 Luglio 2020 19:15
Gli accessi registrati al pronto soccorso tra giugno e luglio di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2019, mostrano un netto calo: si è passati da 15.700 ingressi complessivi in tutta l’azienda a 10mila. A Piacenza la media giornaliera è scesa da 190 a 170. “L’emergenza coronavirus ha contribuito a rendere più appropriate gli accessi al Pronto soccorso”, spiega Andrea Vercelli, responsabile del Pronto soccorso dell’ospedale di Piacenza, al momento l’unico attivo nel nostro territorio dopo la temporanea chiusura di quelli di Castel San Giovanni e Fiorenzuola.
L’Ausl fa sapere che grazie alla diversificazione dei percorsi e delle equipe, anche il tempo di attesa della visita è diminuito: per esempio, un codice giallo nel 2019 attendeva mediamente 24 minuti, quest’anno 20: “Per quanto riguarda i tempi di permanenza, i codici meno gravi rimangono meno in Pronto soccorso: in media 128 minuti (invece che 144) per i “bianchi” e 229 minuti invece di 266 per i “verdi”. Per i codici rossi e gialli (che normalmente devono essere poi ricoverati) il tempo di permanenza è aumentato di circa 20 minuti per permettere lo svolgimento del tampone prima dell’accesso a un reparto di degenza”.
PERCORSI DIFFERENZIATI PER PAZIENTI A RISCHIO COVID
“In queste ultime settimane – aggiunge Vercelli – abbiamo realizzato e progressivamente messo a punto un sistema di accesso che garantisce al massimo la sicurezza delle persone che si rivolgono a noi e dei professionisti”. La logica è quella di diversificare il livello di rischio e di lavorare in due aree distinte: una “pulita” e un’altra dedicata al pazienti che, per sintomi o per indicazioni cliniche, potrebbero essere contagiosi.
Il sistema non è al momento riproducibile negli ospedali periferici perché comporta un notevole aumento di presenze di medici e infermieri: ogni equipe, infatti, gestisce in modo autonomo un gruppo di pazienti, con i dispositivi di protezione adeguati al livello di rischio che deve affrontare.
DOPPIO TAMPONE PER OGNI RICOVERATO
Per ogni persona che deve essere ricoverata, anche se asintomatica, è prevista una sequenza di controlli e di misure di sicurezza progressive. Se un primo tampone, eseguito in poche ore dall’accesso in Pronto soccorso, è negativo, il paziente viene ricoverato in isolamento funzionale, fino a quando non è stato eseguito un secondo tampone di controllo. Solo a quel punto viene effettivamente posto a contatto con altri degenti.
SALE D’ATTESA PER I PARENTI
“Nelle scorse settimane, rendendoci conto del disagio ambientale dei parenti che decidevano di attendere fuori dal Pronto soccorso l’esito degli accertamenti dei propri congiunti – conclude l’Asl – ci si è attivati per creare una zona interna dove accogliere gli accompagnatori dei pazienti, che è entrata in uso dal 14 luglio”.
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