Fondazione vittime dei reati, accolte tre richieste di aiuto da Piacenza

24 Luglio 2020 16:21

Nei primi sette mesi del 2020, la Fondazione emiliano romagnola per le vittime dei reati ha accolto 15 nuove richieste di aiuto da parte dei sindaci relative ad altrettanti casi di violenza e maltrattamenti in famiglia subiti da donne e bambini, per un impegno economico complessivo che ha sfiorato quota 90 mila euro. Tre casi sono stati segnalati dal Comune di Piacenza.

Il punto sull’attività dell’ente nato nel 2004 su iniziativa di Regione Emilia-Romagna, primo socio contribuente, Province e Comuni capoluogo per offrire un sostegno concreto e immediato alle persone coinvolte in tragici casi di cronaca nera è stato fatto in occasione della recente assemblea dei soci, che ha confermato all’unanimità come presidente per un altro triennio lo scrittore Carlo Lucarelli. Riconfermati alla vicepresidenza Cosimo Braccesi e, come garanti, Giuseppina Vio Gilardi e Fulvio Della Rocca. Sono loro a ricevere e valutare le istanze che i sindaci inoltrano alla Fondazione per attivare aiuti economici a favore delle persone gravemente offese.

“Il mio impegno in Fondazione mi dà la possibilità di conoscere crimini efferati che tutti noi vorremmo relegare nella preistoria – commenta Lucarelli -. Invece siamo molto lontani dall’aver superato questo tipo di violenza, che colpisce soprattutto donne e bambini, e specialmente in famiglia. Pur avendo buone leggi contro la violenza di genere e a favore dei minori, ancora non siamo in grado di fare una prevenzione efficace. La Fondazione conferma il proprio intervento in rete con gli enti Locali e con tutti i soggetti che si impegnano a favore delle vittime”.

I casi presi in carico nel 2020

I casi esaminati quest’anno della Fondazione riguardano 10 donne e tre minorenni che hanno subito gravi maltrattamenti in ambito famigliare e altre due donne aggredite o perseguitate da conoscenti. Le richieste di aiuto sono pervenute da Comuni delle province di Bologna (5), Ferrara (3), Piacenza (3), Forlì-Cesena (2), Modena (1) e Reggio Emilia (1).

Il comunicato della Regione Emilia Romagna

 

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