Ghitti: “Sugli arresti troppo facili non ero tenuto a denunce”

28 Luglio 2020 14:51

Italo Ghitti, presidente del Tribunale di Piacenza dal 2013 al 2017 in un’udienza rilevò “arresti facili”. La notizia è stata ripresa da due quotidiani nazionali che hanno titolato “In quella caserma troppi arresti facili”, “Denunciai il metodo Levante”. Libertà ha approfondito e l’ex presidente del Tribunale ha spiegato i dettagli per fare chiarezza: “Era il 2017 l’ultimo mio anno a Piacenza. Avvenne durante un’udienza per direttissima a uno dei tantissimi piccoli spacciatori extracomunitari che venivano arrestati nella zona dei Giardini Margherita. Dissi che erano arresti troppo facili, quasi sempre per pochi grammi di stupefacente”. L’ex magistrato era colpito dall’elevato numero di interventi nell’area di via Roma, “iniziative serrate ma episodiche, arresti a strascico, chiaramente per gonfiare le statistiche e conquistare elogi e encomi dai superiori”. “Ma non si vedeva – prosegue Ghitti – l’impegno e l’organicità di una seria attività di indagine. Prendere dei ragazzini con in tasca dell’hascisc non significa certo colpire gli spacciatori. Io rilevai – prosegue Ghitti – nella sede propria del mio lavoro fatti che vedevano tutti. Non avevo il dovere di segnalare nulla. E nemmeno sapevo che a eseguire tutti quegli arresti erano molto spesso carabinieri della stazione Levante”. “Leggo che qualcuno avrebbe detto di me “ah, Ghitti aveva capito tutto…”. Piano: se avessi capito tutto, avrei denunciato, non avrei detto solo che i troppi arresti da quattro soldi mi facevano arrabbiare perchè lontani da un modo serio di provvedere alla sicurezza del territorio”.
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