Vaccino anti-Covid, Piacenza si prepara: “Sperimentazione sull’uomo”
03 Agosto 2020 17:53
L’ulteriore attacco contro il Covid non può che passare attraverso Piacenza, una delle città italiane più martoriate dalla pandemia. La nostra provincia, infatti, entra a far parte della sperimentazione del vaccino italiano contro il virus, insieme a Roma, Verona e Cremona. Il progetto, guidato dall’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani e finanziato da Regione Lazio e ministero della ricerca, in una prima fase coinvolgerà 45 volontari sani massimo 55enni, ai quali sarà somministrato il vaccino. Se i test non avranno controindicazioni, verranno poi allargati a un nuovo gruppo di cittadini tra i 65 e i 75 anni, per poi essere ulteriormente estesi con il progredire dei risultati.
I dettagli operativi sono ora nella fase di ultima definizione e i professionisti dell’Azienda Usl di Piacenza continuano a collaborare con il team nazionale. Intanto, il vaccino ha già superato i test preclinici effettuati sia in vitro che in vivo su modelli animali, che hanno evidenziato la forte risposta immunitaria indotta e il buon profilo di sicurezza; ora può quindi cominciare la fase 1 di sperimentazione sull’uomo della piattaforma vaccinale italiana.
Soddisfatto il direttore generale dell’Ausl di Piacenza Luca Baldino: “Un risultato sul quale diverse articolazioni aziendali hanno lavorato molto nelle scorse settimane, a cominciare dai professionisti della unità operativa di malattie infettive con il direttore Mauro Codeluppi, fino agli operatori dello staff aziendale incaricato di gestire i progetti di ricerca e innovazione e ai farmacisti dell’ospedale. Abbiamo ottenuto le autorizzazioni necessarie da parte di Aifa e ora siamo pronti a collaborare con l’Istituto Spallanzani per iniziare la sperimentazione sull’uomo. Tutti noi ci auguriamo davvero che dal nostro lavoro arrivi una spinta importante alla realizzazione del vaccino”.
“È davvero un bene – aggiunge l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini – che la città che ha più sofferto nella nostra regione, e tra le più colpite in tutto il Paese, entri a far parte di questo progetto, che ha un obiettivo ambizioso: identificare la quantità minima di vaccino capace di sviluppare gli anticorpi nell’essere umano”.
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