West Nile, un caso anche a Piacenza. L’Ausl: “Importante proteggersi”
21 Agosto 2020 10:15
“Come già era accaduto nell’estate 2018, anche quest’anno si sta verificando nel Piacentino una discreta circolazione del Virus West Nile”. Lo rende noto l’Ausl di Piacenza, che informa: “nel mese di agosto si è riscontrato un caso in una persona residente nella nostra provincia e l’infezione è stata diagnosticata anche in un cavallo, sempre in provincia di Piacenza”. Nel Lodigiano, invece, sarebbero 13 le persone contagiate dalla “febbre del Nilo”.
Già dal mese di luglio era stato confermato l’isolamento del virus sia in zanzare che in uccelli selvatici durante l’attività di campionamento che anche nella nostra provincia viene realizzata da maggio a settembre, nell’ambito del piano della Regione Emilia Romagna svolto in collaborazione tra Aziende Usl, l’Istituto cooprofilattico sperimentale, l’ufficio faunistico e gli Atc provinciali.
“La trasmissione dell’infezione alle specie sensibili (uomo, cavallo, uccelli) – ricorda il dottor Alessandro Chiatante del servizio veterinario dell’Ausl di Piacenza – avviene tramite le zanzare comuni mentre la zanzara tigre non ha nessun ruolo nella trasmissione di questa malattia. Le zone della nostra provincia più a rischio sono dunque quelle dove è maggiore la densità di zanzare Culex e maggiore il passaggio di uccelli migratori, quindi tutta l’area a nord della Via Emilia e in particolare lungo il corso del Po”.
Poiché le misure di prevenzione per ostacolare la moltiplicazione della zanzara tigre che da anni l’Ausl raccomanda, sono efficaci anche contro la zanzara comune è fondamentale effettuare la prevenzione e la lotta anche nelle aree private, avendo cura di eliminare tutte le possibili raccolte d’acqua e, nel caso non siano eliminabili, trattandole con gli appositi larvicidi. Grazie alla collaborazione di Ferderfarma, i larvicidi vengono venduti nelle Farmacie che aderiscono alla convenzione, a prezzo di costo.
“E’ fondamentale – continua il dott. Chiatante – che chi soggiorna lungamente all’aperto, specialmente nelle ore a rischio si protegga adeguatamente dalle punture mediante l’utilizzo di indumenti chiari che coprano anche gambe e braccia; vanno evitati i profumi, le creme e i dopobarba che attraggono gli insetti. Possono essere utilizzati repellenti cutanei per uso topico da applicare sulla cute scoperta, compreso il cuoio capelluto, qualora privo di capelli. I principi attivi più efficaci sono Deet, utilizzabile sopra i 12 anni di età, Icardina, utilizzabile sopra i 2 anni, e Citrodiol, utilizzabile sopra i 3 mesi, mentre per i lattanti è raccomandato l’uso di zanzariere sulle culle. In ogni caso bisogna seguire scrupolosamente le indicazioni, fornite dal fabbricante, riportate sulla confezione”.
LA MALATTIA DI WEST NILE
West-Nile Virus (o virus del Nilo Occidentale) deriva il suo nome dal distretto di West-Nile, in Uganda, dove è stato isolato per la prima volta. Nell’uomo, la malattia ha un’incubazione di pochi giorni, ed i sintomi sono inapparenti nell’80% dei casi; nei casi manifesti variano dalla febbre elevata con malessere generalizzato, dolori muscolari e articolari, fino a casi di encefalite e meningite. Queste due ultime evenienze sono fortunatamente molto rare; riguardano infatti solo l’1% dei casi, soprattutto anziani e soggetti immunodepressi. Nella maggior parte dei casi con sintomatologia, il malato si ristabilisce in circa una settimana, mentre nei casi più gravi possono residuare danni neurologici più o meno importanti.
Gli uccelli selvatici migratori rivestono un ruolo fondamentale nella diffusione del virus, rappresentando il vero serbatoio di infezione. Il virus si mantiene nell’ambiente attraverso il continuo passaggio tra la zanzara, che alberga il virus a livello delle ghiandole salivari, e gli uccelli che veicolano il virus dalle zone dove la malattia è endemica e ne costituiscono il serbatoio. Come sopra specificato la zanzara tigre, responsabile della trasmissione di malattie esotiche come Chickungunya e Dengue, non ha nessun ruolo nella trasmissione di questa malattia. Sia l’uomo che il cavallo si possono ammalare, ma non possono ritrasmettere il virus alle zanzare, a quindi ad altri animali o persone. E’ però documentata la trasmissione da uomo a uomo mediante trasfusioni di sangue o emocomponenti, e trapianto di organi o tessuti; per questo motivo tutte le sacche di sangue raccolte dalle donazioni, e i donatori di organi, vengono testati per escludere la presenza di questo virus.
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