Il “metodo Cavanna” arriva in India. “Con i giovani dobbiamo comunicare, non solo vietare”
24 Agosto 2020 13:00
È giunta sino in India la notizia del grande impegno sul campo del professor Luigi Cavanna e della sua équipe nella lotta alla pandemia. È stato infatti pubblicato sul sito indiano Orissapost una lunga intervista all’oncologo piacentino che ha fatto parlare di sé nel corso dei mesi e nella fase più complicata dell’emergenza, ha dato avvio a una massiccia attività di contrasto alla malattia puntando sul “porta a porta”, evitando decine e decine di ospedalizzazioni e scegliendo la strada della cura a domicilio.
“Si, sono orgoglioso che questa strada sia presa ad esempio ma non certo per semplici gratificazioni personali – ha spiegato a Telelibertà il medico -, quanto perché credo fermamente che questa sia una delle soluzioni più indicate per una lotta efficace al Covid-19 che consente altresì, specie nei paesi più poveri, di sfruttare un’opportunità che consente costi limitati sul fronte della spesa per medicinali. Perché curare casa per casa i malati nella fase iniziale della malattia significa anche questo, oltre ovviamente a limitare al massimo i danni potenziali del Coronavirus”.
In vista della sempre più tenuta seconda ondata, Cavanna parla anche di un tema di grande attualità, ovvero i comportamenti sempre più criticati da parte dei giovani che, nel corso delle ultime settimane, hanno contributo alla nuova impennata di contagi.
“Credo che sarebbe necessario da parte delle istituzioni intensificare il canale della comunicazione – ha detto ancora il primario di oncologia dell’ospedale di Piacenza -: non è con i semplici divieti che si ottengono risultati, ma sono convinto che si otterrebbe tanto dalla gran parte dei nostri ragazzi attraverso una semplice campagna di informazione. Perché in definitiva sono soltanto tre le prescrizioni da osservare: mascherina, lavaggio costante delle mani e distanziamento adeguato”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE