Bloccati per sette mesi a Taiwan a causa del Covid, l’esperienza di Davide e Han
26 Agosto 2020 03:24
Sono rimasti bloccati a Taiwan per sette mesi a causa della pandemia da coronavirus, ma non la definiscono una odissea, anzi, una avventura. Loro sono Davide Rossi, giovane imprenditore piacentino, e la fidanzata Han, originaria dell’isola a sud est della Cina.
Partiti da Piacenza a metà gennaio per andare dalla famiglia di lei a festeggiare il capodanno taiwanese, hanno potuto fare ritorno solo a metà agosto. Giunti nell’isola, infatti, è esplosa l’epidemia in Cina. Una emergenza alla quale il popolo taiwanese ha risposto responsabilmente indossando da subito le mascherine, utilizzando il gel e astenendosi da uscite nei locali e nei ristoranti. Taiwan, che conta 23milioni di abitanti, ad oggi fa registrare meno di 500 casi di contagio e solo 7 decessi totali.
Una postazione, quella di Rossi, in un certo senso privilegiata per comprendere la gravità di ciò che si sarebbe scatenato in tutto il monto, a motivo della quale ha iniziato ad avvisare a casa dicendo di fare scorta di dispositivi di protezione.
Nonostante la bassa concentrazione di contagi, la presenza di Han e della sua famiglia, che hanno aiutato l’imprenditore a interfacciarsi con le autorità e la burocrazia taiwanese (che Rossi definisce snella), il suo timore era quello di dover fare un rientro forzato allo scadere del visto di soggiorno. Timore spazzato dal sistematico e automatico rinnovo alla scadenza dei termini.
Poi l’avventura per il viaggio di rientro, prima rimandato, poi soppresso, oltre alla paura di rimanere bloccati in uno scalo intermedio. Infine il volo di ritorno in Italia, prima del quale però si sono dovuti sottoporre al (costoso) tampone obbligatorio.
Ora Davide e Han sono finalmente nella loro casa a Piacenza, in attesa che termini la quarantena.
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