Al Gioia suonata la prima campanella. Sos al Colombini: “Servono prof”
01 Settembre 2020 15:58
Docenti con le mascherine, studenti distanziati e sguardi misti tra l’ansia e la voglia di ripartire. Stamattina, in molti istituti di città e provincia, gli alunni sono tornati in classe per i corsi di recupero, mentre gli insegnanti si sono radunati nei collegi docenti.
Al liceo Gioia, sempre da stamattina, è suonata la prima campanella post-Covid: al via infatti le lezioni per tre classi dell’indirizzo quadriennale. Gli iscritti, prima di entrare nell’edificio scolastico, hanno compilato uno ad uno le autocertificazioni sanitarie. “In questo periodo iniziale, purtroppo, nelle ore di ginnastica – spiega la prof Angela Portesi – non possiamo svolgere sport di squadra, perciò puntiamo su momenti di socialità”.
Al Colombini, invece, più di duecento giovani sono tornati a scuola per le attività di recupero e un ciclo di approfondimenti facoltativi, in anticipo di due settimane rispetto all’inizio ufficiale del 14 settembre. Nell’istituto di viale Beverora, del resto, è tutto pronto. O quasi: “Alla ripresa ufficiale delle lezioni mancano pochi giorni, ma dal ministero non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta”, interviene la preside Maria Luisa Giaccone, che si sente attanagliata dall’ansia. “Il nostro istituto è in attesa dell’aggiunta di personale per l’emergenza Covid, cioè sei docenti e due bidelli in più. Senza questi rinforzi, come potremo organizzare il nuovo anno scolastico? Forse, dovremo rinunciare ad alcune ore in presenza e optare su turni di didattica a distanza. Servono risposte chiare, il prima possibile”.
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