Smantellato giro di auto rubate e documenti falsi. Tredici indagati
11 Settembre 2020 19:45
Rubavano automobili a Napoli, clonavano numeri di telaio, falsificavano documenti e le rivendevano a Piacenza e in province limitrofe. Il traffico di veicoli rubati e illecitamente “riciclati” orchestrato da un banda di campani è stato scoperto e neutralizzato nei giorni scorsi grazie ad una indagine della sezione della polizia giudiziaria della polizia stradale di Piacenza. Una ventina di auto “taroccate” sono state vendute ad altrettanti piacentini che se le sono viste successivamente sequestrare. Gli automezzi sono stati restituiti ai legittimi proprietari. Per questo traffico di veicoli la stradale ha indagato tredici persone (quasi tutte di origini campane) fra cui il titolare di una concessionaria di Piacenza, che successivamente è riuscito a dimostrare di aver comprato i veicoli dotati di documenti almeno in parte autentici, e di non aver avuto i necessari strumenti per poter verificare la bontà degli acquisti. La sua posizione è stata quindi archiviata.
L’intera operazione ha avuto inizio con il controllo a Piacenza di una Fiat 500 L, acquistata da un piacentino presso la concessionaria poi finita nel mirino degli inquirenti. Il veicolo aveva suscitato negli uomini della stradale perplessità per alcuni suoi documenti e gli accertamenti erano stati subito approfonditi. Era stato così possibile capire che il mezzo era stato rubato nella provincia di Napoli. Il veicolo aveva il numero di telaio alterato e altri dati identificativi dell’automezzo sono risultati contraffatti. Le indagini hanno poi potuto dimostrare che il veicolo con documenti spagnoli autentici, ma con dati falsi era stato nuovamente immatricolato a Pavia grazie ad una persona compiacente che era riuscita a trarre in inganno un funzionario della motorizzazione di quella città. Successivamente è stato possibile appurare che il concessionario piacentino fra il 2017 e il 2018 aveva comprato e venduto una ventina di auto “taroccate” e riciclate, altre dieci auto commercializzate dalla banda in altre città, venivano sequestrate successivamente con documenti sempre falsificati. I trenta veicoli recuperati dalla polizia erano stati poi commercializzati oltre che a Piacenza a Lodi, Pavia, Genova, Napoli, Sassari, Cagliari e Trento.
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