“Ritiro mia figlia dall’asilo, non possiamo rischiare l’isolamento”
19 Settembre 2020 12:04
“Sto valutando di ritirare mia figlia dall’asilo per evitare problemi sul lavoro”. È l’impatto dei protocolli scolastici anti-Covid sulla quotidianità delle famiglie, quello che segnala una piacentina residente nel Lodigiano. “Domenica pomeriggio la mia bimba, iscritta alla materna, aveva qualche linea di febbre (37,4). Lunedì, quindi, non l’ho mandata all’asilo e martedì l’ho portata dal pediatra nonostante la febbre fosse già passata. Il medico l’ha visitata e mi ha detto che stava bene, ma che avrei dovuto tenerla a casa per i successivi due giorni. In questo modo, però, sono scattate le linee guida che richiedono la certificazione medica in caso di assenza superiore ai tre giorni. Per procedere a questo attestato, le ha prescritto il tampone. Tutto ciò incide sull’organizzazione, sull’economia e sull’attività lavorativa delle famiglie: il pediatra ha allertato l’Ausl, che ha allertato i nostri posti di lavoro. La bambina, io e il papà siamo in isolamento fiduciario. Non possiamo uscire e non possiamo andare in azienda fino all’esito del tampone. E le tempistiche non paiono così veloci, anzi. Rimaniamo in attesa di ritornare alla nostra normalità”.
Del caso si è fatta portavoce Sara Soresi, avvocato e consigliere comunale di Piacenza che ha deciso a sua volta di ritirare la figlia dall’asilo: “Io e mio marito siamo liberi professionisti, non possiamo permetterci di entrare in quarantena ogni due per tre. Motivo per cui abbiamo tolto la nostra bimba da una struttura per l’infanzia in città. Vedremo a gennaio…Con mia figlia mi daranno una mano i nonni. Le linee guida anti-Covid non mi convincono, perché non si è puntato sulla sperimentazione di test più rapidi. In più devo partorire tra un mese, il rischio è maggiore. Le famiglie sono nel caos nell’affrontare il rientro in classe, tanti bambini vengono tolti dall’asilo”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE