“Bimbo di un anno ingerì dose di coca che doveva essere spacciata”: arrestati genitori e nonni
29 Settembre 2020 12:13
Concorso in abbandono di minori, spaccio di sostanze stupefacenti e sfruttamento della prostituzione. Con queste accuse oggi, martedì 29 settembre, i carabinieri di Piacenza, Pozzuoli, Ancona e Borghetto Lodigiano, con l’ausilio di militari dei comandi di Napoli, Ancona e Lodi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei genitori di un bambino di un anno e dei due nonni.
La richiesta di arresto è stata emessa dal Gip del Tribunale di Piacenza su richiesta della Procura guidata da Grazia Pradella. L’indagine partì nel 2019. Le accuse sono gravissime. Stando a quanto risultato dalle indagini, i genitori avrebbero cresciuto il piccolo in condizioni igienico sanitarie del tutto inadeguate. Non solo: gli arrestati avrebbero custodito in casa dosi di cocaina in posizioni accessibili al minore, il quale, in un’occasione, ne ha ingerita una, rimanendo gravemente intossicato, con conseguente necessità di ricovero in rianimazione. Il bambino sarà affidato ai servizi sociali.
L’inchiesta ha anche consentito di dimostrare che i genitori ed i due nonni del piccolo si approvvigionavano a Napoli della cocaina e dell’hashish che poi rivendevano a Piacenza presso la propria abitazione. Nel corso dell’indagine, in base alle dichiarazioni degli acquirenti, sono stati riscontrati complessivamente 5 episodi di spaccio.
Non finisce qui perché i quattro si sarebbero resi protagonisti anche del reato di sfruttamento della prostituzione nei confronti di una donna italiana alla quale sarebbe stata fornita ospitalità in una abitazione nella disponibilità degli arrestati che l’avrebbero poi accompagnata nei luoghi della prostituzione cittadina ottenendo in cambio parte dei guadagni. Il tutto, con episodi di minacce e violenze fisiche accertate nei confronti della donna.
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