“No ai figli a scuola per paura del Covid”. Preside: “Timori irrazionali”
29 Settembre 2020 13:00
Il Covid spaventa: anche a Piacenza alcune famiglie valutano di riscoprire la scuola fai da te. “Una madre – spiega la preside del campus Raineri Marcora Maria Teresa Andena – mi ha contattato per chiedere l’autorizzazione a effettuare l’educazione parentale dei propri ragazzi. Ho negato il permesso, perché la donna ha solo un diploma magistrale. Per sostituirsi ai docenti del nostro istituto, serve un livello formativo ben più adeguato. Questa mamma ha motivato la domanda dicendo di non fidarsi dell’organizzazione delle lezioni scolastiche in presenza, per di più perché avrebbe vissuto un lutto da Covid”.
DIDATTICA PARENTALE – Parliamo della cosiddetta “homeschooling”, condotta direttamente dalle famiglie: l’educazione fatta tutta in casa, una modalità in cui gli alunni seguono le lezioni tra le mura domestiche (senza il supporto dei professori in video-collegamento) per poi presentarsi agli esami da privatisti; la famiglia attesta le capacità tecniche o economiche per provvedere al percorso di formazione.
Ma la preside Andena cerca di frenare la paura: “Bisogna calmare i timori irrazionali, altrimenti non si va avanti. Non è possibile chiudere i giovani in casa, del resto non esiste alcuna attività umana a rischio zero. Al Raineri Marcora l’utilizzo delle mascherine e il distanziamento sociale vengono rispettati in maniera rigorosa. L’apprendimento parentale non è un’alternativa valida per la crescita degli studenti. Ai genitori che temono di mandare i propri figli a scuola, mi sento di dire una cosa: siete sicuri che poi i ragazzi non frequentino comunque gli amici, non salgano sugli autobus o non vedano altre persone in contesti fuori controllo?”.
“PAURA DEL COVID, TENIAMO LE FIGLIE A CASA” – La dirigente del campus di strada Agazzana si riferisce anche a un altro caso: “Un padre mi ha inviato una email per comunicare che le sue figlie sono assenti da scuola non per malattia, quanto per la decisione di non portarle in classe insieme ai circa trenta compagni a causa dell’incremento dei contagi nella nostra provincia. Beh – sospira Andena – la famiglia si assume la responsabilità di questa grave scelta. Ad oggi, ripeto, non esiste nessun motivo per allontanare gli allievi dal mondo scolastico”.
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