La mamma insegna a casa: “Lezioni in salotto e attività all’aperto”
30 Settembre 2020 03:19
Niente campanella, né tantomeno orari fissi o compiti a casa. La scuola è già tutta tra le mura domestiche. E l’aula-salotto è colorata e luminosa: bambole, giocattoli, libri, disegni e scheletri sorridenti per esplorare il corpo umano. Si tratta della cosiddetta homeschooling, l’educazione parentale condotta tra le mura domestiche direttamente dalle famiglie oppure con l’aiuto di docenti privati. Una realtà dell’istruzione che, in periodo di Covid, anche qualche piacentino valuta di intraprendere per tenere al sicuro i propri figli dal rischio di contagio nelle classi. Ma per Noemi De Angelis, mamma-insegnante residente al Cheope, questa scelta ha radici ben più profonde: “Ho deciso di affidarmi all’educazione parentale prima dello scoppio del lockdown. Adesso ne sono ancora più convinta: nel contesto scolastico regna la confusione, e gli alunni non possono vivere serenamente con tutte quelle restrizioni”.
Noemi, insieme al compagno Luca Cubeddu, è sicura che i suoi figli – Zoe di sei anni e il piccolo Gabriel di un anno e un mese – possano crescere meglio al riparo dalle aule degli istituti. “Non lavoro, faccio la mamma a tempo pieno – racconta la piacentina – voglio seguire i miei figli con costanza, così ora mi dedico alla homeschooling. Zoe frequenta il primo anno di scuola elementare. Le lezioni non si basano solo sui libri , ma soprattutto sulle attività all’aperto. Andiamo a teatro o nei musei, disegniamo, guardiamo i documentari e conosciamo la natura”. Entro la fine di ogni anno scolastico, la mamma-insegnante deve comunicare il percorso svolto al plesso di riferimento, in questo caso la scuola Taverna di Piacenza. “E poi a giugno – spiega Noemi – Zoe dovrà sostenere un esame per verificare il livello di formazione”. Per la famiglia di Zoe e Gabriel, quindi, l’educazione parentale è una scelta di vita: “L’idea è di accompagnarli con l’istruzione domiciliare per l’intero ciclo di studi, ma saranno loro a scegliere di tornare in classe o meno”.
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