Una prof: “Ripiombata nel lockdown dopo il Covid in classe”
03 Ottobre 2020 13:07
Dall’oggi al domani era ripiombata in un mini-lockdown: inaspettato e improvviso . La “liberazione”, finalmente, è avvenuta ieri mattina con il ritorno in cattedra. Emanuela Sbordi, docente di inglese alle scuole medie di Vigolzone, fa parte del personale scolastico finito in quarantena due settimane fa a causa del caso di positività al Covid individuato in una classe dell’istituto valnurese. “Venerdì mattina l’isolamento si è concluso – spiega la professoressa – e ho potuto rimettere piede in aula, dal vivo, con gli studenti”. Ma la didattica, nonostante l’ostacolo del Coronavirus, non si è mai fermata: “Durante il mio lockdown personale, dovuto al contatto stretto con un allievo contagiato, ho continuato a fare lezione attraverso la webcam: gli alunni delle altre classi, rimaste a scuola, mi ascoltavano dalla lavagna interattiva o dal tablet. E io insegnavo dal salotto di casa, in una dimensione di totale isolamento. La stessa iniziativa è stata intrapresa anche dalle mie colleghe”.
Sbordi non è risultata positiva al Covid, ma ha dovuto comunque sottoporsi a quattordici giorni di quarantena come previsto dal protocollo sanitario in seguito alla presenza di studenti infetti in aula. “Non pensavo di rientrare subito tra le scuole coinvolte dai casi di Coronavirus… Così sono stata catapultata, di nuovo, in un mini-lockdown. Abito da sola in centro storico, in un’abitazione con poche stanze – racconta l’insegnante – non è stata una passeggiata. Per fortuna, alcune colleghe mi portavano la spesa”. Ma il mondo dell’istruzione supererà questa sfida, che per ora è cominciata tutta in salita? “Sì, assolutamente. Noi italiani siamo creativi, sappiamo trovare sempre una soluzione. Ce la faremo, la scuola andrà avanti. Certo, il miglioramento della connessione a internet sarebbe fondamentale…”.
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