Ferrari non presenta il progetto sul Klimt, Trespidi chiede le dimissioni e Papamarenghi lo “scarica”
07 Ottobre 2020 21:23
Si è conclusa con una richiesta di dimissioni e una dura presa di posizione del comune, la commissione consiliare della cultura che si è riunita oggi, 7 ottobre, in Municipio a Piacenza. Tema al centro della discussione il destino del Klimt. Il 28 novembre prossimo infatti il “Ritratto di Signora” verrà svelato e tornerà ufficialmente in possesso della città di Piacenza. Il quadro, ritrovato il 10 dicembre del 2019, all’interno di una botola della galleria Ricci Oddi da dove era stato trafugato oltre 22 anni fa, verrà collocato all’interno di una teca di sicurezza all’ingresso principale della Galleria di via San Siro e sono previste numerose iniziative collaterali per valorizzare l’opera. A presentare il progetto, che gira attorno alla tela, il presidente della Galleria Ricci Oddi Massimo Ferrari, il quale ha deciso, non senza ricevere le critiche della commissione, di rimandare i dettagli dell’inaugurazione e delle successive iniziative, al 15 ottobre, giorno in cui è stata convocata una conferenza stampa. “Il progetto parte da due elementi importanti: il tempo e la valorizzazione- spiega Ferrari- la galleria è un patrimonio di tutti. Vorremmo organizzare una serie di eventi nel tempo per dare importanza all’opera non solo il giorno dell’inaugurazione. La Fondazione Klimt avrà un ruolo centrale nell’organizzazione dei futuri appuntamenti- prosegue Ferrari. L’altra cosa che ci piacerebbe è che tutti i luoghi della cultura di Piacenza, a partire da quelli istituzionali, dialogassero tra loro per un progetto più ampio e diffuso sul territorio.
Durissimo l’attacco di Massimo Trepidi di Liberi che ha chiesto un dietrofront del presidente: “Ritengo che le sue dimissioni possano essere non solo un gesto di generosità nei confronti della città e della galleria, ma potrebbero consentire di porre alla guida della struttura una persona adeguata per il rilancio che merita. Trespidi punta anche il dito contro la decisione di Ferrari di affidare la custodia del ritratto alla Banca di Piacenza anziché al comune. “Per un evento di portata internazionale ci vogliono mesi di programmazione e valorizzazione e non mi sembra questo il caso – affonda ancora Trespidi – spiegando che “in questo momento di possibili restrizioni dubito che si possa assistere a una flotta di turisti stranieri che venga a visitare il Klimt”. Il consigliere parla poi di “una gestione alquanto dilettantesca”. Anche le successive prese di posizione viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda a partire da Lorella Cappucciati, Lega: “Sono rimasta effettivamente stupita perché mi aspettavo che oggi venisse presentato il piano di rilancio. Mi sembra il minimo di fronte alle istituzioni della città visto che il Comune investe anche migliaia di euro su questo progetto. Apprendo ora che il Comune è stato tagliato fuori dalle decisioni che riguardano il rilancio”. Cappucciati fa riferimento anche all’emergenza sanitaria: “Sono stupita di questa fretta di partire con un’inaugurazione così importante, durante una pandemia mondiale. I tempi stretti non permettono di organizzare l’evento nella maniera migliore. Il fatto che il progetto venga presentato alla stampa e non a noi mi sembra una mancanza di rispetto”.
Lo stesso assessore alla cultura Jonathan Papamarenghi è partito all’attacco dopo la “non” presentazione del progetto, minacciando di congelare la messa in campo dei 250mila euro da parte del comune: “Sia io che il sindaco non abbiamo potuto condividere un percorso, che neppure oggi è stato presentato. Abbiamo scoperto dal prospetto descrittivo del bilancio economico-finanziario preventivo che sono stati messi a budget 600mila euro, di cui 30mila a carico della galleria e 250mila del contributo della regione che mettiamo in campo noi, poi ci sono gli sponsor privati. Questi numeri danno per scontato che l’ente finanzi un pacchetto di cui non sa nulla e mi sembra inopportuno. Purtroppo devo constatare – prosegue l’assessore – che il comune è chiamato a stare qui ad aspettare comunicati che non arrivano e a mettere una copertura finanziaria senza coinvolgimento, ricordo che questi sono soldi dei cittadini e vanno giustificati. Ad oggi non ho gli strumenti per dar seguito a questa proposta se non viene presentata adeguatamente”. Ferrari assicura invece di essersi sempre confrontato con il comune.
Dure le prese di posizione degli altri consiglieri; Roberto Colla, Piacenza Più: “Vorrei sapere chi è il proprietario dei quadri all’interno della Ricci Oddi e chi ne può disporre. Vorrei sapere anche chi ha seguito questo progetto di promozione e se ci si è avvalsi della collaborazione di una agenzia. Inoltre non possiamo valutare il progetto senza nemmeno vederlo”. Francesco Rabboni, Forza Italia: “Mi sarei aspettato che venissero presentati almeno i dettagli principali. Avrei preferito che la comunità potesse dire la sua, invece ci troviamo con un progetto da valutare a scatola chiusa. Mi chiedo se abbia senso disporre il tutto con questa fretta. Per organizzare un evento di questa portata servono mesi. Mi sembra che non sia stato spedito ancora neanche un invito. Questa è un’occasione storica, non dobbiamo dimenticarcelo e non possiamo trasformarla in un momento provinciale, non possiamo permetterci di bruciarla. Un evento presentato così mi sembra davvero fuori luogo. In più non si tiene conto che siamo ancora in emergenza sanitaria con i contagi che stanno aumentando, in questa situazione i piacentini escono malvolentieri e quelli che vivono fuori difficilmente si spostano per non parlare di chi proviene dall’estero. Io suggerisco di partire in primavera valutando anche la situazione, abbiamo aspettato 23 anni, possiamo permetterci di attendere qualche mese in più”. Antonio Levoni Liberali Piacentini: “Voglio capire chi ha organizzato questa mostra, chi ha deciso la data di inaugurazione, perché se c’è un gioco di squadra io ci sto, altrimenti nutro delle serie perplessità”. Giulia Piroli, Pd: ” Vorrei sapere perché il Comune viene tagliato fuori da questa partita anche perché voglio capire se la Ricci Oddi è in grado di svolgere le sue attività in modo autonomo. Condivido in pieno le considerazioni degli altri componenti della commissione. Il virus sta rialzando la testa, noi abbiamo un tesoro, dobbiamo mettere in campo un progetto di portata internazionale e fare della Signora di Klimt l’immagine di Piacenza. Non mi sembra il momento più adatto. Michele Giardino, Gruppo Misto: “Tra pochi giorni viene inaugurata una mostra dedicata a Van Gogh a Padova quindi dobbiamo continuare a credere nella cultura. Il problema qui è che non possiamo pensare che con una sola teca, senza allestire neppure una mostra tematica sul Klimt, si voli alto”. Gloria Zanardi, Fratelli d’Italia: “Mi aspettavo una progetto preciso, specifico e completo sia nel rispetto del Comune che ha deciso di investirci e sia nel rispetto dei cittadini, perché comunque le risorse del comune sono anche le loro e meritavano più di attenzione e condivisione”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE