Diocesi di Piacenza e Bobbio unificate nel 1989, arriva il quarto vescovo
11 Ottobre 2020 04:55
Uno speciale dedicato alla storia dei vescovi della Diocesi di Piacenza-Bobbio è in programma oggi, 11 ottobre, alle 15 su Telelibertà. Alle 15.30 inizierà la diretta per la cerimonia di ingresso del nuovo vescovo Adriano Cevolotto.
STORIA DELLA DIOCESI DI PIACENZA BOBBIO – La diocesi di Piacenza fu eretta nel IV secolo. Il primo vescovo fu san Vittore, dichiarato santo dal suo successore, san Savino. L’origine della sede di Bobbio risale alla creazione di un monastero da parte del santo irlandese Colombano, nell’autunno del 614. La sede vescovile di Bobbio nacque nel febbraio del 1014, per opera dell’imperatore Enrico II e di papa Benedetto VIII, primo vescovo diviene l’abate Pietroaldo. Il 30 settembre 1986 la diocesi bobbiese, costituita da 71 parrocchie, suddivise fra le province di Piacenza, Genova, Pavia e Parma, venne annessa a quella di Genova, Il 16 settembre 1989, il territorio dell’antica diocesi di Bobbio venne staccato da Genova ed aggregato a Piacenza formando la nuova diocesi di Piacenza-Bobbio. Il territorio si è modificato il 14 gennaio 2003, quando la diocesi di Piacenza-Bobbio ha acquisito 6 parrocchie da Parma, Massa Carrara-Pontremoli e Fidenza, cedendo al contempo 2 parrocchie a Parma e 10 a Fidenza. Il 23 novembre 2018, in occasione della festività di san Colombano, il vescovo Gianni Ambrosio ha comunicato l’assunzione del titolo di abate di San Colombano per i vescovi di Piacenza-Bobbio. L’ultimo vescovo della diocesi di Piacenza fu Antonio Mazza diventato poi il 16 settembre del 1989 il primo vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio. Gli altri sono stati Luciano Monari, (23 giugno 1995 – 19 luglio 2007 nominato vescovo di Brescia); Gianni Ambrosio (22 dicembre 2007 – 16 luglio 2020 ritirato) e Adriano Cevolotto, dal 16 luglio 2020.
IL VESCOVO ANTONIO MAZZA – Monsignor Antonio Mazza nasce il 1° dicembre 1919 ad Alpicella in Val d’Aveto; studia nel seminario bobbiese, ma presto si trasferisce a Genova dove frequenta il Collegio internazionale Brignole Sale. Il 30 maggio 1942 viene ordinato sacerdote, quindi si trasferisce a Roma dove frequenta l’università del Laterano e si laurea in diritto canonico ed in diritto civile. Nel 1946 rientra a Bobbio come addetto al seminario e come economo della diocesi. Nel 1948 torna a Roma entrando al servizio della congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. In un primo tempo è addetto all’America Latina per passare poi ai seminari di missione. Nel 1970 diventa delegato per l’ufficio per i rapporti con il personale della Santa Sede. Nel 1973 viene nominato segretario generale dell’Anno Santo indetto per il 1975. Nello stesso anno Paolo VI gli conferisce la pienezza del sacerdozio con il titolo di vescovo dell’antica diocesi di Velia. Nel 1976, viene nominato da Paolo VI vescovo di Civitavecchia e Tarquinia. Il 27 agosto 1983 il Papa Giovanni Paolo II gli affida la diocesi di Piacenza dove entra il 9 ottobre 1983 e rimane fino al 1 dicembre 1994. Muore nel marzo del 1998.
A Piacenza dal 1983 al 1994 – E’ stato il primo vescovo della Diocesi di Piacenza Bobbio ed è il vescovo del Sinodo che impegna la comunità diocesana dal 1985 al 1991. Un momento importante dell’episcopato di monsignor Mazza è la visita piacenza, il 5 e il 6 giugno 1988 di papa Giovanni Paolo II. Tra le opere caritative ci sono la creazione della Casa don Venturini e della Pellegrina per i malati di Aids. Il vescovo Mazza aveva particolare attenzione anche per i mass media, urante il suo episcopato ha preso avvio “Radio Città Nuova”.
IL VESCOVO LUCIANO MONARI – Nasce a Sassuolo, in provincia di Modena nel 1942. Dopo la maturità classica entra in seminario a Reggio Emilia nel 1960; l’anno successivo è inviato a Roma dove frequenta la Pontificia Università Gregoriana. Il 20 giugno 1965 è ordinato presbitero dal vescovo Gilberto Baroni. Successivamente consegue, al Pontificio Istituto Biblico, la licenza in sacra scrittura, nel 1968. Rientrato in diocesi, fino al 1995, si dedica all’insegnamento di sacra scrittura in seminario. Inizia intanto anche l’impegno nell’Azione Cattolica, di cui è assistente diocesano fino al 1980, anno in cui diventa direttore spirituale del seminario. Insegna, inoltre, allo Studio Teologico Accademico Bolognese, e al seminario regionale di Bologna. Nel 1991 diventa preside dell’istituto teologico interdiocesano di Reggio Emilia. Il 23 giugno 1995 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Piacenza-Bobbio; succede ad Antonio Mazza, precedentemente dimessosi per raggiunti limiti di età. Dal 30 maggio 2005 al 25 maggio 2010 è vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana per il Nord Italia. Il 19 luglio 2007 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo di Brescia. Il 14 ottobre successivo prende possesso della diocesi, nella cattedrale di Brescia. Il 12 luglio 2017 papa Francesco accoglie la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi, presentata per raggiunti limiti di età e ritorna a vivere a Sassuolo, suo paese natale.
A Piacenza dal 1995 al 2007 – A Piacenza il suo ministero è stato contraddistinto dalla forza comunicativa, sobria e dirompente. Dodici anni trascorsi tra la gente facendosi capire da tutti con concretezza. Una sera a settimana, monsignor Monari leggeva e commentava la Bibbia in Duomo, agli incontri partecipavano circa duemila persone. Le sue omelie – caratterizzate da un eloquio semplice con riferimenti alla quotidianità – sono spesso divenute oggetto di riflessione e punto di partenza per confrontarsi su temi importanti come i rapporti tra la religione, la città e la politica. Diverse volte ha parlato al consiglio comunale e a quello provinciale. Monari ha Piacenza ha riformato le circoscrizioni della Diocesi, alle parrocchie ha chiesto di pubblicare i bilanci in nome della trasparenza. Spesso il vescovo Monari passeggiava in città fermandosi a chiacchierare con la gente e andava a trovare gli anziani delle case di riposo. Per molti era don Luciano.
IL VESCOVO GIANNI AMBROSIO – Nasce a Santhià, in provincia di Vercelli nel 1943. Compie gli studi di teologia nel seminario minore e poi in quello maggiore di Vercelli. Nel 1968 è ordinato presbitero. A Parigi nel 1970 consegue la licenza in Scienze sociali e nel 1972 presso la Sorbona ottiene il diploma di specializzazione in sociologia della religione. Nel 1995 consegue la laurea in sacra teologia alla Pontificia Università Lateranense. Tornato nella sua arcidiocesi, è assistente spirituale delle Acli, della Fuci e dell’Agesci. Dal 1988 al 2001 è parroco della parrocchia di San Paolo in Vercelli e direttore del Corriere Eusebiano, il settimanale diocesano di Vercelli. Nel gennaio 2001 il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana lo nomina assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il 22 dicembre 2007 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo di Piacenza-Bobbio; succede a Luciano Monari, precedentemente nominato vescovo di Brescia. Il 16 febbraio 2008 riceve l’ordinazione episcopale, nella cattedrale di Piacenza, dal cardinale Tarcisio Bertone. Dal 22 marzo 2012 all’8 marzo 2018 ricopre il ruolo di vicepresidente della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea. Il 22 novembre seguente comunica al consiglio presbiterale diocesano di aver presentato a papa Francesco la lettera di dimissioni, in vista del compimento del 75º anno di età, ma il 9 gennaio 2019 il nunzio apostolico in Italia Emil Paul Tscherrig gli comunica l’intenzione del papa di confermarlo alla guida della diocesi per almeno un anno. Il 23 novembre 2018, in concomitanza con le celebrazioni in onore di san Colombano, annuncia l’assunzione del titolo di abate di San Colombano per i vescovi di Piacenza-Bobbio. Il 16 luglio 2020 papa Francesco accoglie la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età; gli succede Adriano Cevolotto, fino ad allora vicario generale di Treviso.
A Piacenza dal 2008 al 2020 – Dalla crisi economica all’epidemia da Coronavirus, il vescovo Gianni Ambrosio in 13 anni ha saputo conquistare il cuore dei piacentini. Si è contraddistinto per aver valorizzato i beni della Diocesi creando il Museo Diocesano ed eventi come la mostra dedicata al Guercino. Ha inoltre rivoluzionato le parrocchie con la nascita delle Comunità pastorali, un lavoro che lo ha impegnato per tre anni.
IL VESCOVO ADRIANO CEVOLOTTO – Adriano Cevolotto è nato a Treviso il 29 aprile 1958. Studia nel seminario vescovile di Treviso e nel 1984 viene ordinato presbitero per la diocesi di Treviso. Dopo l’ordinazione è nominato vicario parrocchiale presso la parrocchia di Santa Maria della Pieve a Castelfranco Veneto. Successivamente viene inviato presso la comunità giovanile del seminario vescovile come educatore; ricopre l’incarico fino al 1989 e nello stesso anno il nuovo vescovo Paolo Magnani lo nomina suo segretario. Ottiene la licenza in teologia sistematica presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e dal 1999 insegna teologia sacramentaria presso lo studio teologico interdiocesano di Treviso-Vittorio Veneto. Dal 2000 al 2005 è rettore del seminario vescovile. Il 29 giugno 2014 monsignor Gardin lo nomina vicario generale e nell’ottobre 2019 è confermato nell’incarico dal nuovo vescovo Michele Tomasi. Il 16 luglio 2020 papa Francesco lo nomina vescovo di Piacenza-Bobbio e abate di San Colombano; succede a Gianni Ambrosio, dimessosi per raggiunti limiti di età. Riceverà l’ordinazione episcopale il 26 settembre 2020 nel tempio di San Nicolò a Treviso dal vescovo di Treviso Michele Tomasi, prenderà possesso canonico della diocesi l’11 ottobre. Si tratta del secondo vescovo di Piacenza di origini trevigiane, dopo il vescovo Giovanni Maria Pellizzari, che resse la diocesi emiliana tra il 1905 e il 1920 e che, come lui, era stato rettore del seminario di Treviso.
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