Alle 18.00 scatta il semi-lockdown: bar e ristoranti abbassano le saracinesche
26 Ottobre 2020 21:24
Ore 18 in punto. Dal centro storico alla periferia di Piacenza, i titolari di bar e ristoranti abbassano le saracinesche. “È un disastro, così perdiamo fino alla metà del nostro incasso”, commenta il commerciante Luigi Purpo. Le strade cittadine si svuotano, il commercio stringe i denti: la chiusura anticipata dei pubblici esercizi, in vigore da lunedì 26 ottobre, è l’effetto più tangibile del semi-lockdown varato dal Governo Conte per contrastare il Coronavirus. “Ma è una scelta sbagliata, che distrugge il nostro settore”, ribatte il barista Stefano Mori.
Arianna Tonoli, dipendente di un locale in centro, spegne la cassa, chiude la porta e confessa qualche timore: “Ho paura di finire in cassa integrazione, spero che non succeda. Durante il lockdown di questa primavera ero rimasta persino disoccupata…”. Alcuni clienti restano al bar fino all’ultimo minuto: le lancette segnano le 18, bisogna lasciare il bancone o alzarsi dal tavolino. “Forse è una stretta esagerata?”, si chiede qualcuno.
LE REGOLE PER I PUBBLICI ESERCIZI – I servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie ecc) possono operare ogni giorno dalle ore 5 fino alle 18. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone, salvo che siano tutte convivente. La ristorazione con asporto è permessa fino alle ore 24, pur con il divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze Restano consentite senza limiti di orario le consegne a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie.
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