Processo Esposito, l’Arma si costituisce parte civile. Il ministero paga in caso di condanna
17 Dicembre 2020 13:53
L’Arma dei carabinieri ha richiesto la costituzione di parte civile nell’ambito del processo all’appuntato della caserma Levante Angelo Esposito, il quale, a differenza dei colleghi, ha scelto il rito ordinario e non quello abbreviato. Tredici i capi di accusa a suo carico, tra i quali la tortura.
Il procedimento è iniziato questa mattina, giovedì 17 dicembre, di fronte al collegio presieduto dal giudice Stefano Brusati, presidente del Tribunale.
La richiesta di costituzione di parte civile è stata avanzata dall’avvocato Andrea Cecchieri dell’Avvocatura di Stato di Bologna “per la lesione all’immagine e al decoro dell’Arma causata dal comportamento del militare indagato”.
La richiesta non è stata avanzata lunedì scorso, in occasione dell’avvio del processo con rito abbreviato agli altri militari coinvolti nell’inchiesta, perché l’autorizzazione della Presidenza del consiglio per la richiesta di costituzione è arrivata solo ieri. La richiesta verrà avanzata anche nei confronti degli altri militari indagati.
L’avvocato Paolo Campana, difensore di un giovane che sarebbe stato vittima di tortura, ha chiesto e ottenuto la responsabilità civile per il ministero dell’Interno, chiamato dunque a risarcire i danni in caso di condanna.
Anche il giovane Israel Anyanku, il sindacato Silca e il PdM hanno richiesto, attraverso i loro avvocati, la costituzione di parte civile. L’udienza è stata rinviata al 28 gennaio.
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