“Il Covid ha rinviato il nostro matrimonio”. Nel 2020 crollo delle nozze a Piacenza
10 Gennaio 2021 00:32
Federica Sangalli incrocia le dita e sorride: “Siamo stati più forti del Covid, aspetteremo ancora qualche mese per il grande giorno…”. Lei e il suo fidanzato Alessandro Swan avrebbero dovuto sposarsi la scorsa estate, “ma la pandemia – sospira lei – ha stravolto tutto, comprese le nostre nozze”. E così Federica e Alessandro, proprio come tante altre coppie, hanno deciso di rimandare il matrimonio al 2021: “Il 10 luglio di quest’anno dovremmo riuscire a sposarci, finalmente. Speriamo senza mascherine”.
Nei mesi appena trascorsi, infatti, tra i tanti settori massacrati dall’emergenza sanitaria c’è stato quello dei riti nuziali: non solo una “ferita” emotiva per gli innamorati, ma anche un grave danno economico per fotografi, cameraman, servizi di catering, ristoranti e strutture ricettive. Ma le restrizioni dei decreti anti-Covid, determinanti su numero di invitati e modalità di svolgimento, non hanno lasciato altra scelta a molte coppie: meglio rinviare al 2021.
NUMERI – Un trend che emerge chiaramente dai dati raccolti dal Comune di Piacenza: nella nostra città i matrimoni celebrati nel 2020 sono stati 179 (140 riti civili e 39 quelli religiosi con effetto civile), in netto calo – di circa un terzo – rispetto ai 263 nel 2019.
DIVORZI E SEPARAZIONI – La previsione più facile era quella di discussioni e crisi di coppia accentuate dalla pandemia, soprattutto nei mesi di stress e convivenza forzata in pieno lockdown. E quindi, inevitabilmente, di separazioni e divorzi in crescita. Ma i dati elaborati dal Comune di Piacenza svelano un quadro opposto: in città i 64 “addii” di coppia registrati nel 2020 (tra conferme di separazione e divorzi) risultano addirittura in calo rispetto ai 112 dell’anno precedente. Le opzioni sono due: o gli innamorati piacentini sono rimasti intaccabili di fronte alle difficili dinamiche del Covid, o i procedimenti di separazione e divorzio si sono “arenati” nel caos della pandemia.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE