“Sto bene anche dopo la seconda dose del vaccino anti-Covid cinese”
11 Gennaio 2021 11:04
“Niente effetti collaterali e nessun disturbo: in poche parole sto benissimo”.
La sua voce squilla forte e chiara attraverso l’apparecchio telefonico, percorrendo nella frazione di un secondo i circa 6mila chilometri che separano Abu Dhabi (dove attualmente risiede e lavora) da Piacenza, sua città natale. Maurizio Confalonieri – tra i primi piacentini ad aver testato sul proprio corpo, ormai a inizio novembre, l’efficacia del vaccino anti-Covid – tiene a rassicurare parenti e amici: “A distanza di quasi tre mesi tutto procede come da protocollo e senza intoppi”.
Confalonieri, ingegnere di 73 anni attualmente impegnato in Medio Oriente nella realizzazione della più grande centrale nucleare al mondo, aveva deciso volontariamente di sottoporsi a un vaccino sperimentale, di origine cinese, messo a disposizione dalle autorità locali per i “lavoratori” strategici del Paese.
“Dopo la prima dose – spiega – a fine novembre mi è stato iniettato il richiamo. A due settimane di distanza, all’incirca a metà dicembre, mi hanno fatto un prelievo del sangue e dalle analisi, condotte all’Università di Shanghai, è emerso che ancora non avevo sviluppato abbastanza anticorpi. La prossima settimana saprò se dovrò sottopormi a una nuova iniezione”.
In attesa di conoscere il da farsi, Confalonieri analizza la situazione relativa alla pandemia negli Emirati Arabi. “Nelle ultime due settimane i contagi si sono triplicati: si parla di più di 2mila casi al giorno su una popolazione di circa nove milioni di abitanti. Per questo è scattata una corsa al vaccino impressionante. Inoltre, nel caso i contagi non dovessero diminuire, credo che qui negli Emirati il vaccino potrebbe diventare obbligatorio”.
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