Dai terremoti alle epidemie, Piano gestione emergenze regionale
14 Gennaio 2021 16:11
Con l’obiettivo di far fronte alle criticità, la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha elaborato il Piano per la gestione delle emergenze, di competenza dei Dipartimenti di sanità pubblica, con modelli studiati ad hoc per affrontare situazioni come terremoti, epidemie, calamità naturali, incidenti o legati ad attività di trasporto. Emergenze che vanno affrontate, e superate, in modo tempestivo ed efficace, e che richiedono pertanto un’organizzazione complessa.
“La pandemia da Coronavirus – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – ha mostrato come sia importante avere un sistema di risposta alle emergenze sanitarie che possono colpire la popolazione, in modo da garantire l’efficienza e l’efficacia degli interventi per la gestione e il superamento di eventi critici. Con questo Piano diamo la cornice entro cui si dovranno collocare e predisporre i modelli concreti di intervento, alcuni dei quali già in fase di definizione, con la collaborazione dei soggetti competenti. È fondamentale, infatti, l’integrazione e il coinvolgimento, nella fase di pianificazione, dei diversi ‘attori’, a tutti i livelli territoriali”. “Fare squadra, lavorare insieme è fondamentale – conclude Donini- ancor più quando si parla di emergenze sanitarie, e in Emilia-Romagna da sempre è questo il metodo che utilizziamo”.
Insieme all’approvazione del Piano per la gestione delle emergenze (il primo di questo tipo, che sostituisce il precedente focalizzato sulle pandemie) la Giunta ha confermato la composizione dell’Unità di crisi del Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità pubblica della Regione; sarà il responsabile del Servizio a predisporre e approvare i modelli operativi per la gestione delle attività di emergenza di competenza dei Dipartimenti delle Aziende Usl.
Contestualmente, il direttore generale Cura della Persona, Salute e Welfare nominerà uno specifico Gruppo regionale Pandemia influenzale, che dovrà elaborare una proposta di aggiornamento e adeguamento del “Piano regionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale”.
I modelli operativi
Attraverso specifici gruppi tecnici interdisciplinari, saranno dunque elaborati modelli di intervento – tenendo conto del personale, dei mezzi, delle risorse finanziarie e delle strutture disponibili – per ogni scenario di rischio, in modo da ribadire la catena delle responsabilità e della reperibilità in emergenza e le modalità di attivazione del Nucleo di coordinamento dipartimentale specifico. Modelli che, proprio perché si parla di scenari diversi e imprevedibili, sono “strumenti dinamici” e modificabili, che tengono conto dei cambiamenti all’interno del sistema territoriale, ma anche socio-sanitario o istituzionale: pertanto vanno costantemente verificati e aggiornati.
Non solo, dovranno essere stabilite con precisione anche le modalità di ricezione della segnalazione di un’emergenza, l’individuazione di eventuali interfacce interne o esterne che occorre coinvolgere per l’acquisizione di servizi e la definizione delle competenze di intervento rispetto all’evento calamitoso (Ausl, Arpae, Vigili del fuoco), e i provvedimenti previsti (da nessun provvedimento al confinamento temporaneo o allontanamento dei residenti).
Il Piano, infine, pone grande attenzione alla formazione, con la garanzia – da parte del Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità pubblica della Regione – di percorsi mirati a gruppi di operatori del territorio, individuati in base a specifiche emergenze ritenute di volta in volta prioritarie. Sarà a cura delle Aziende sanitarie locali organizzare periodicamente iniziative formative e di aggiornamento sul tema delle emergenze di competenza specifica dei Dipartimenti di sanità pubblica.
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