Avis, aperte le candidature per il servizio civile universale
31 Gennaio 2021 00:05
“Fai centro con Avis”. È lo slogan scelto dalla storica associazione dei donatori di sangue per promuovere il servizio civile universale nel 2021, un anno di volontariato nella sede provinciale di via Taverna. Progettazione, comunicazione e promozione, attività nelle scuole, organizzazione di eventi: sono questi gli ambiti di cui si dovranno occupare i giovani che desiderano aderire al macro-progetto “Occasioni educative”.
A Piacenza, i posti messi a disposizione sono due. Il bando, in scadenza il 15 febbraio alle ore 14, si rivolge ai ragazzi e alle ragazze fra i 18 e i 28 anni aspiranti operatori che desiderano dedicare all’Avis un anno del loro impegno, corrispondenti a 1.145 ore complessive (24 ore settimanali distribuite in cinque giorni). I volontari avranno la possibilità di ricevere un rimborso pari a 439,50 euro mensili direttamente dal Dipartimento delle politiche giovanili. Gli orari potranno comunque essere concordati con l’associazione.
Per i dettagli, i requisiti e le modalità di candidatura (esclusivamente online) si raccomanda di consultare il sito del Csv.
TESTIMONIANZA – Comunicazione digitale, supporto ai programmi scolastici, lavoro di amministrazione: di tutto ciò (e non solo) si è occupata Sara Pozzi, giovane volontaria che ha scelto l’Avis provinciale di Piacenza per compiere il servizio civile universale nel 2020. “Sensibilizzare e diffondere la cultura del dono fra i giovani è una grande sfida. Nelle nostre visite alle scuole ho notato che molti ragazzi sapevano cosa fosse l’Avis, ma quasi nessuno aveva mai pensato di donare effettivamente”, racconta la giovane piacentina, 21 anni, laureanda in comunicazione e media contemporanei all’università di Parma con l’obiettivo di diventare social media manager. “Credo – aggiunge Sara – che la cultura del dono sia un valore che si acquisisce da giovanissimi, spesso si tramanda all’interno delle famiglie. E’ necessario veicolare questo messaggio sin da piccoli nelle scuole e attraverso esempi concreti”.
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