Contratto scaduto da tre anni e il rischio Covid: “Ci alziamo alle 4 del mattino, meritiamo più rispetto”
08 Febbraio 2021 18:23
Uno sciopero indetto per chiedere il rinnovo del contratto nazionale scaduto da tre anni. Il trasporto pubblico locale si è fermato per 4 ore (garantendo i servizi essenziali) nel pomeriggio dell’8 febbraio. Sono stati FILT Cgil, FIT Cisl, UilT, Faisa Cisal e Ugl Autoferro, a organizzare lo sciopero nel settore del trasporto pubblico locale, ritenendo ormai “improrogabile il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, scaduto il 31 dicembre 2017”. E lo sciopero ha riscosso successo e un’alta adesione. Salvatore Buono, segretario della FIT Cisl Piacenza, sottolinea: “Dopo oltre 3 anni non è più possibile tollerare le posizioni delle associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav, rappresentanti delle aziende del settore, che in modo provocatorio, continuando a non dare risposte alle legittime aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori rappresentano la vera causa del disagio arracato all’utenza. Speriamo che le aziende locali comprendano che gli accordi di secondo livello rappresentano una parte fondamentale della contrattazione per risolvere le numerose problematiche che oramai si trascinano da anni sul territorio”. Fabizio Badagnani di Faisa-Cisal aggiunge: “Abbiamo garantito la mobilità dei cittadini, in un momento molto difficile dal punto di vista sanitario, con un’azienda che addirittura si è rifiutata di mettere le catenelle per la tutela della salute dei nostri autisti e noi abbiamo fatto una lotta dura per questo e comunque poi non ci siamo neanche riusciti. Meritiamo più rispetto e considerazione”. Giuseppe Faliakis, delegato della Fit-Cisl aggiunge: “Scioperiamo perché il contratto nazionale è scaduto a tre anni e non ci vogliono riconoscere i tre anni pregressi e questa presa di posizione ha fatto sì che il contratto non si potesse neanche discutere. Abbiamo anche il problema di un contratto di secondo livello che è fermo dal 2012 per i nuovi assunti”.
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