Prove di trazione alle piante del Facsal: simulato il vento a 100 km orari
12 Febbraio 2021 00:05
Una squadra di agronomi è entrata all’opera sul Pubblico Passeggio nella mattinata di giovedì 11 febbraio all’altezza della pedana in legno che conduce al parcheggio sottostante. Obiettivo: la cura del verde per conto del Comune di Piacenza. Un tirante, sotto gli occhi attenti degli specialisti e dei tecnici degli uffici comunali, testava la solidità dei platani.
È stata compiuta una prova di trazione che simulava la forza a cui sono soggetti gli alberi quando il vento soffia a cento chilometri orari. Si è trattato di una verifica di stabilità compiuta con metodo strumentale. È stato infatti utilizzato il metodo Visual tree assessment (Vta) che si basa su diverse fasi: la prima è il controllo visivo dei difetti e della vitalità della pianta, alla quale si aggiunge qualora vengano riscontrate delle criticità un’indagine più approfondita, di carattere strumentale.
Un tipo di intervento come quello compiuto ieri tra la curiosità dei passanti con il naso all’insù. “È una procedura che abbiamo già compiuto anche in passato – chiarisce l’assessore all’ambiente Paolo Mancioppi – sono rilievi strumentali che facciamo sui platani e che rientrano nel Piano di monitoraggio e di messa in sicurezza delle alberature, in questo caso del Facsal. Per la stessa ragione in passato abbiamo compiuto alcuni abbattimenti e di recente sono state tolte le ceppaie dei vecchi platani. Nelle prossime settimane saranno piantati dei platani nuovi, anche in via Palmerio dove furono rimossi circa una decina di anni fa”.
In tutto ieri è stata verificata la stabilità di una decina di alberi, prossimamente non è dunque escluso che se ne controllino altri. Nel caso la tenuta degli alberi ponga dubbi, hanno spiegato i tecnici, oltre alla modalità utilizzata ieri, per verificare la stabilità delle piante può essere compiuta anche una tomografia con sonde, per valutare le eventuali cavità nell’albero; in altri casi si adopera il Resistograph, strumento che consente un’indagine invasiva che consiste nel perforare il legno con una sonda di pochi millimetri di spessore. In base alla resistenza che lo strumento rileva nel perforare il legno, si è in grado di individuare le variazioni di consistenza.
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