Popolazione provinciale: due anziani per ogni ragazzo. Stranieri al 14,5%

19 Febbraio 2021 11:20

A fine 2019 nel Piacentino risiedevano 286.433 abitanti, con una densità abitativa di 110,8 abitanti per chilometro quadrato. L’ufficio Statistica della Provincia di Piacenza ha realizzato un’analisi della popolazione piacentina secondo i nuovi dati del censimento permanente dell’Istat riferiti all’anno 2019.

INDICE DI VECCHIAIA – I dati confermano la presenza di una struttura demografica della nostra provincia – a confronto con quelle limitrofe – più sbilanciata verso le fasce di popolazione anziana, e con una minor quota di giovani, cosa che determina un indice di vecchiaia (il numero di persone con più di 64 anni ogni 100 residenti fino a 14 anni) secondo solo (ma di poco) a quello della provincia di Pavia. Rispetto ad una media nazionale di 178,3 il dato piacentino arriva a 200,0 (di fatto due anziani per ogni giovane), piuttosto lontano dal 159,4 della provincia di Lodi, che risulta quindi l’ambito territoriale meno invecchiato a livello demografico tra quelli a noi vicini.

CLASSI DI ETA’ – Il territorio piacentino condivide con Pavia la più bassa incidenza di popolazione giovane, in particolare quella da zero a 14 anni (12,5% contro una media nazionale del 13%, ed il 13,7% della provincia di Lodi) e quella da 15 a 24 anni (9%, quando in Italia siamo al 9,8%). Al contrario la provincia di Piacenza riporta le maggiori quote di popolazione anziana, in particolare con i 75-89enni al 12%, un punto percentuale e mezzo in più del dato nazionale, e con gli ultra 90enni che – sempre rispetto alla media italiana – sono il 30% in più. Un certo differenziale da recuperare caratterizza comunque anche la classe centrale di età, da 35 a 49 anni (20,4%), da noi meno rappresentata.

L’ANALISI PER COMUNE – Analizzando la struttura demografica per classi di età si rilevano generalmente quote di popolazione più giovane nelle aree di pianura più densamente popolate e che ospitano la maggior parte delle imprese e degli addetti dell’economia locale, e al contrario quote di popolazione più anziana nelle aree demograficamente ed economicamente più periferiche dell’Appennino e comunque distanti dalle localizzazioni centrali. Nel riportare l’elaborazione dei dati del Censimento 2019 a livello comunale emerge come rispetto ad un indice di vecchiaia medio provinciale di 114,6 (il numero di anziani con 70 anni e più ogni 100 giovani fino a 20 anni): – valori al di sotto della media caratterizzino i comuni della pianura da Castel San Giovanni a Piacenza fino ad Alseno, e in particolare quelli della cintura del capoluogo, quali Rottofreno (75,3), Gragnano (75,5), Gossolengo (80,1), Pontenure (88,5), Podenzano (93,5); – siano presenti invece valori superiori alla media nei comuni di collina e di montagna, soprattutto in quelli più interni della Val Trebbia (Zerba: 1750,0; Cerignale: 625,0; Ottone: 548,5) e della Val Nure (Farini: 658,2; Ferriere: 535,0)

STRANIERI – Nel nostro territorio è molto elevata la quota di popolazione straniera residente, il 14,5% del totale, un valore che colloca Piacenza ai primi posti tra le province italiane, e che risulta più alto di oltre 6 punti percentuali rispetto alla media nazionale (8,4%). Gli stranieri privilegiano innanzitutto il capoluogo (oltre 19.500), vengono poi Castel San Giovanni (oltre 3.000 residenti), Fiorenzuola (circa 2.400), Borgonovo (circa 1.600), Rottofreno (circa 1.400) e Pontenure (circa 1.000), rappresentando complessivamente il 70% del totale provinciale. In termini di presenza relativa, Castel San Giovanni si conferma anche in questa occasione come il comune piacentino con la maggior quota di residenti stranieri sulla popolazione presente (il 22,0%), seguito da un altro centro della Val Tidone, Borgonovo (19,5%), quindi Piacenza (18,8%), Cortemaggiore (17,6), Sarmato (16,4%) e Fiorenzuola (16,2%).

ISTRUZIONE – La popolazione piacentina mostra al Censimento 2019 un grado di scolarità riferito ai livelli più elevati di istruzione (diplomati e laureati nel complesso, circa 138mila) in linea con la media regionale e leggermente superiore al dato medio nazionale. Complessivamente sono 10.091 gli analfabeti e gli alfabeti privi di titolo di studio; 44.202 le persone con la licenza elementare; 73.072 coloro che sono in possesso della licenza media inferiore; 102.188 le persone con un diploma di scuola secondaria superiore; 10.180 quelli che hanno ottenuto un diploma tecnico superiore Its o una laurea di primo livello; 25.277 le persone con una laurea di secondo livello; 820 i laureati in possesso anche di un dottorato di ricerca.

 

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