Sanitari e farmacisti obbligati a vaccinarsi, sindacato: “Chi rifiuta non ha scuse”
02 Aprile 2021 00:02
La scelta è tra vaccinarsi contro il Covid o essere sospesi dall’ordine professionale, demansionati e restare senza stipendio. Il nuovo decreto legge del governo Draghi ha introdotto l’obbligo di vaccinazioni per il personale sanitario e chi lavora a stretto contatto con persone fragili e malate. Un obbligo che sarà in vigore fino al 31 dicembre 2021.
Dovranno vaccinarsi “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali”. La vaccinazione sarà requisito essenziale per l’esercizio della professione mentre per chi rifiuta è previsto lo spostamento a mansioni, anche inferiori con il “trattamento corrispondente alle mansioni esercitate. Se ciò non è possibile, “per il periodo di sospensione non è dovuta retribuzione.
“Penso che sia un obbligo, di fronte ad una pandemia di questa portata tutti devono collaborare e dare il loro contributo” – spiega Davide Canepari, presidente provinciale del Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani (Snami). Chi, del personale sanitario soprattutto, non si vaccina non ha scuse. Se devi trattare e curare una persona non puoi essere tu la fonte di contagio”.
Canepari punta però il dito sulla possibilità per i farmacisti di vaccinare: “Trovo questa possibilità rischiosa perché, in caso di reazioni avverse al vaccino, l’operatore non sarebbe in grado di intervenire tempestivamente”.
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