Caso Levante, il pm: “Sdegno per chi deve proteggere e diventa aguzzino”
12 Aprile 2021 15:06
E’ proseguito nell’aula allestita a Piacenza Expo per il rispetto delle norme anti contagio, il processo ai cinque carabinieri della caserma Levante finiti in manette il 22 luglio 2020 che hanno richiesto il rito abbreviato, Erano presenti in aula l’appuntato Giuseppe Montella, considerato il leader dei militari infedeli, Salvatore Cappellano, Giacomo Falanga (arrivati dal carcere) e Massimo Orlando e Daniele Spagnolo che si trovano ai domiciliari.
Oggi, 12 aprile, era prevista la requisitoria del pm Antonio Colonna iniziata alle 10 di questa mattina e terminata alle 17. Presenti anche il procuratore capo Grazia Pradella e il pm Matteo Centini. Il pubblico ministero Colonna in apertura ha parlato di “sdegno nei confronti di chi deve proteggere e invece diventa aguzzino” e inoltre ha ricordato quanto scritto dal gip Luca Milani nell’ordinanza di arresto firmata il 19 luglio scorso, nel giorno dell’anniversario della strage di via D’Amelio. Il gip aveva dedicato il lavoro svolto dagli inquirenti ai giudici Falcone e Borsellino morti negli attentati mafiosi. “Servitori dello Stato – di tutt’altro spessore rispetto agli odierni indagati – persero la vita compiendo il proprio dovere. A loro si dedica questo atto di giustizia” scriveva Milani.
Decine i capi di accusa analizzati da quelli più lievi fino alle torture e allo spaccio. Nella prossima udienza del 26 aprile verranno formulate le richieste di pena.
L’unico carabiniere della Levante che ha scelto il rito ordinario (senza sconti di pena) è l’appuntato Angelo Esposito. Le sentenze di patteggiamento saranno invece lette a settembre.
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