Omicidio Damia, nella tragedia anche il finto avvocato senza scrupoli
15 Maggio 2021 00:02
Avrebbe cercato di lucrare da una vicenda già sufficientemente drammatica come l’omicidio che l’8 maggio del 2019 si consumò a Borgonovo: si spacciò come avvocato e disse che sarebbe stato in grado di far uscire dal carcere Abdelkrim Fouhaki, l’uomo di 42 anni d’origine marocchina nei confronti del quale lunedì scorso è iniziato il processo davanti alla Corte d’Assise per la coltellata mortale alla moglie Damia El Assali. Secondo la Procura di Piacenza ad architettare il piano fu un ferrarese di 51 anni, difeso dall’avvocato Domenico Santacroce. Sono stati i carabinieri a scoprire il tentativo di raggiro grazie a intercettazioni telefoniche. Tra i numeri messi sotto controllo c’era anche quello del fratello del 42enne arrestato residente in Romagna, che poi fu vittima della tentata truffa. Gli investigatori ascoltarono la telefonata di una persona che si presentava come l’avvocato Massimo Solari, effettivamente iscritto al foro di Piacenza e che “prospettava la possibilità di poter far trasferire l’uomo arrestato dal carcere di Venezia a quello di Piacenza e successivamente, in virtù di conoscenze nella nostra Procura, di farlo scarcerare”. Chiese inizialmente 2mila euro, poi la richiesta scese a mille e infine venne pattuito un compenso di 400 euro. Lo stratagemma però fallì perché il fratello di Fouhaki, prima d’aver pagato il sedicente legale piacentino, venne contattato dal vero avvocato del fratello.
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