Tennis in crescita, a Piacenza 1.500 tesserati. “A Cerignale un altro campo”
02 Luglio 2021 02:30
Successo per il “Cerignale summer camp” di tennis, concluso la scorsa settimana con trenta partecipanti. Tanto che adesso l’amministrazione comunale dell’alta Valtrebbia vorrebbe raddoppiare: “Oggi, nel nostro paese – interviene il sindaco Massimo Castelli – c’è un campo a disposizione di atleti e appassionati. Vorremmo costruirne un altro, per incrementare le strutture sportive e trasformare la montagna in una vera e propria palestra a cielo aperto”.
A darne prova, in effetti, è stato proprio il “Cerignale summer camp”, organizzato dall’associazione Tennis Piacenza. “L’idea di accostare questo sport alla natura, al trekking e alla buona cucina – dice il referente e maestro Cristian Dosi – è vincente”.
TENNIS IN CRESCITA – Durante l’emergenza sanitaria, nonostante l’interruzione di quasi tutti gli sport dettata dalle limitazioni contro il virus, il tennis non si è mai fermato: tanti “orfani” di calcetto, pallavolo o altri giochi di squadra, dunque, si sono riversati sui campi per scambiare qualche palleggio con la racchetta. I dati complessivi tratteggiano questa crescita: nel 2020 il nostro territorio ha registrato circa 1.500 tesseramenti (agonistici e non agonistici), un incremento che supera il 20-30 percento rispetto al passato. “In un certo senso, c’è stata una riscoperta del tennis – spiega Gianni Fulgosi, referente provinciale della Fit (Federazione italiana tennis) – va detto, però, che l’aumento dei tesseramenti è giustificato anche dalle disposizioni ministeriali che, in tempi di maggiori restrizioni, consentivano solo agli agonisti di praticare attività”.
Emblematico, tra gli altri, è l’esempio del circolo “Tc New River” a Rivergaro, una delle realtà sportive che ha registrato una vera e propria impennata di accessi. Nel primo semestre del 2021, in pratica da gennaio a giugno, nella struttura della Valtrebbia sono state giocate 769 ore di tennis, cioè il doppio rispetto alle 403 dello stesso periodo nel 2019 e ben al di sopra delle 563 totalizzate nella prima metà del 2020, l’anno della pandemia.
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