Simon nato a Londra, ma con San Michele nel cuore. “A Wembley per tifare Italia”

14 Luglio 2021 05:30

Nato e cresciuto a Londra ma con San Michele di Morfasso e l’Italia nel cuore. A Wembley, nella notte magica azzurra c’era anche Simon Chiavarini con i figli Giuseppe, Carlo e Pietro di 13, 11 e 9 anni (la figlia più grande era al lavoro), ai quali ha trasmesso la passione per i colori italiani. La presenza sugli spalti per la finale è stata una casualità, Simon è iscritto a un fan club della Figc e quasi per magia, a pochi giorni dal match, è arrivata la disponibilità dei biglietti da acquistare per la finalissima.

E così, maglia azzurra e bandiera tricolore con la scritta “A.s. Caplot – San Michele di Morfasso Pc”, Simon e i figli hanno supportato l’Italia e gioito per il risultato che ha consacrato gli Azzurri di Roberto Mancini campioni d’Europa.

“Ho sempre tifato Italia fin da piccolo, dai Mondiali del 1982, la prima partita che ho visto era quella con il Brasile. Guardavamo le gare in casa con mio papà e miei cugini – racconta Simon con accento british e italiano perfetto -. Ai miei figli ho detto dei biglietti solo il giorno prima ed erano molto emozionati. Domenica erano felicissimi, da piccoli tutto è amplificato e per loro è stata la giornata più bella della vita”.

Dopo la gara purtroppo una parte del tifo inglese è stata protagonista di insulti razzisti a giocatori che hanno sbagliato i rigori mentre i calciatori si sono sfilati dal collo la medaglia d’argento appena ricevuta, un pessimo esempio in mondovisione.
“E’ stata una brutta figura – sottolinea Simon Chiavarini –. Noi abbiamo aspettato prima di uscire perché volevamo goderci la festa con gli Azzurri e alcuni tifosi inglesi ci hanno stretto la mano e fatto complimenti, questo è stato bello. Quelli che si rendono protagonisti di episodi di razzismo o violenza sono una minima parte. Comunque devo dire che se avesse vinto l’Inghilterra sarei stato contenuto comunque, sono stati anni difficili anche qui con la Brexit che ha portato molta divisione e il Covid”.

Il padre di Simon, dalla località Chiavarini di San Michele di Morfasso si era trasferito a Londra negli anni Sessanta e, come tanti emigrati delle nostre vallate, ha lavorato nella ristorazione. Anche la famiglia della madre ha origini piacentine, del comune di Lugagnano. Il vero derby in casa di Simon è stato Italia-Spagna, la moglie infatti è spagnola.

Le vacanze nella quiete di San Michele sono un appuntamento immancabile ma lo scorso anno e in questo 2021 la pandemia ha reso gli spostamenti più complicati. “Non vediamo l’ora di tornare a San Michele – conclude Simon – ci mancano tantissimo il paese e i suoi abitanti, ne approfitto per salutare e mandare un abbraccio a tutti”.

IL SERVIZIO DI NICOLETTA MARENGHI

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