Mezzo secolo di attività per la Croce rossa di Ottone: due giorni di eventi
25 Luglio 2021 18:41
Spegne le sue prime 50 candeline la Croce Rossa di Ottone, mezzo secolo di attività e volontariato al servizio della comunità dell’Alta Val Trebbia. In questi anni, con orgoglio, impegno e dedizione, i volontari hanno fatto crescere il comitato, elevandolo a punto di riferimento sia dei cittadini che dei turisti che frequentano la valle. Per celebrare il traguardo raggiunto, sabato 24 e domenica 25 luglio, sono stati una cinquantina i volontari che sono arrivati sia da tutta la provincia di Piacenza sia da Pavia e Cremona. E Croce Rossa ha voluto festeggiare scendendo in campo con una due giorni ricca di attività ed eventi, perlopiù legati alla formazione e all’addestramento, con il fine ultimo di migliorare le tecniche di soccorso in ambiente montano e fluviale. Per l’occasione si è vista la partecipazione attiva dei vigili del fuoco del Comando Provinciale di Piacenza e dei tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della Stazione Monte Alfeo di Piacenza, che hanno messo a disposizione mezzi e uomini per le simulazioni di ricerca persona disperse tra i boschi e recupero, salvataggio e trattamento sanitario di un ferito nel greto del fiume.
“Abbiamo premiato il fondatore Sandro Calabrò e ricordato i suoi amici fondatori che sono mancati – spiega Giulia Marena, coordinatore della Croce Rossa di Ottone -. Successivamente abbiamo premiato i nostri volontari che hanno raggiunto i 15 oppure 25 oppure 30 anni di anzianità: Maria Clara Canevari, Stefano Castelli, Giuliano Curti, Serenella Curti, Luciano Guarnieri, Luigino Mondani, Marco Moscone, Daniela Tambussi e Marta Tambussi”.
“Abbiamo ricordato e ringraziato quanti prima di noi si sono dedicati per CRI Ottone e, lasciando la parola all’amico e socio Giovanni Piazza ha lodato l’impegno e la dedizione di tutti i volontari, e ricordato alcuni piacevoli momenti trascorsi in compagnia”.
“Orgogliosa del mio gruppo, di tutto lo staff – prosegue Giulia Marena – rinnovo i miei più sinceri e calorosi ringraziamenti a Federico Beccia, sindaco di Ottone, e ad un instancabile volontario, Pietro Rebolini, sindaco di Zerba. Ringrazio di cuore per la due giorni appena conclusa, il merito dell’organizzazione è di Michele Gorrini, delegato Area Emergenze della Croce Rossa di Piacenza, il quale ci ha consegnato una targa a ricordo, che per la Croce Rossa di Ottone rappresenta un momento di gioia, gratificazione e anche di crescita. Un grosso grazie alla Farmacia Gazzola di Ottone, grazie alla Pro Loco, grazie al Comune, grazie a Croce Rossa di Piacenza e alle Unità Speciale, a tutti coloro che quotidianamente ci sostengono. Un ringraziamento speciale ai vigili del fuoco e al personale del Soccorso Alpino che hanno preso parte alle attività di addestramento”.
“Abbiamo inaugurato il nuovo DAE (defibrillatore) comprato grazie alla donazione di una signora residente a Carpaneto. Sono stati consegnati gli attestati di partecipazione alle altre sedi CRI che hanno preso parte alle attività di addestramento e formazione. Particolarmente toccante è stato il momento in cui è stata inaugurata la Sala Operativa Mobile dedicata al volontariato Corrado Cacciabue, che non è più tra noi. Era presente la moglie Monica che si è commossa”.
“Nella giornata di sabato 24 luglio abbiamo messo in campo la “tenda della salute” grazie alla presenza dei volontari e della dottoressa Massaferro Elena. Sono state davvero tante le persone che hanno partecipato al corso gratuito indirizzato alla popolazione sul tema di “Manovre di disostruzione pediatrica, atte alla liberazione delle vie aeree di un bambino o di un lattante da un corpo estraneo, e alla lezione sul “sonno sicuro”. La giornata è volta al termine con una conviviale all’aperto e la serata è stata allietata dalle canzoni de iBaio e le note di Dj Paolo Benvenuto”.
“Nel corso di domenica mattina, al campo sportivo, è andato in scena un allenamento del gruppo dei cinofilo. Successivamente il Gruppo OPSA della Croce Rossa ha effettuato alcune manovre di addestramento al ponte di ferro”.
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